CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Erasmus in Finlandia Gli studenti diventano “cittadini del mondo“

Accolta a Kouvola una delegazione del liceo d’Arconate e d’Europa. Il progetto dell’Ue per riflettere sulle identità e la dimensione sovraconfine.

Erasmus in Finlandia Gli studenti diventano “cittadini del mondo“

di Christian SORMANI

Settimana all’insegna dell’Europa quella che si è appena conclusa per il liceo d’Arconate. Ospite del liceo di Kouvola in Finlandia, una delegazione di 16 studenti guidata dai professori Baroni, Bellucci, Biasibetti e dal dirigente scolastico Emanuele Marcora, ha partecipato al progetto United in the diversity interamente finanziato dall’Unione Europea attraverso il progetto Erasmus Plus.

La delegazione arconatese è arrivata in Finlandia domenica 16 aprile ed è ripartita il 21. Durante questi giorni i ragazzi hanno affrontato il tema della ricchezza della diversità utilizzando modalità didattiche innovative.

Il valore aggiunto dell’esperienza è stato il contatto con gli studenti e le famiglie che ha permesso ai ragazzi di conoscere gli usi e i costumi finlandesi nonché di stringere legami con i propri partner, conosciuti ad Arconate a ottobre. Durante la visita in Finlandia si sono gettate le basi per nuove attività didattiche in futuro.

"Le tradizioni e i valori di cui siamo portatori sono al centro della vita quotidiana, a volte senza che ne siamo consapevoli. Imparare ad apprezzare la ricchezza della diversità è alla base della costruzione di una società multiculturale aperta e inclusiv" sostiene il dirigente Marcora.

"Questa è la ragione per cui le nostre due scuole hanno elaborato e sviluppato questo progetto, coinvolgendo gli insegnanti e gli studenti in un percorso di riflessione sulle identità di ciascuno e sul riconoscimento di una dimensione europea – aggiunge la professoressa Baroni che, con il professore Mika Rissanen, ha curato l’ideazione del progetto. "Ci siamo incontrati come partner di progetto. Ci siamo lasciati come amici" ha affermato uno studente. "In questi mesi abbiamo imparato a conoscerci e a fare gruppo. Pensavo che questa attività mi avrebbe aiutato a praticare le lingue, ma ho scoperto che questo fine è diventato un mezzo per diventare cittadini del mondo". "Noi al Lae crediamo fortemente che l’uso della lingua sul campo sia fondamentale nel processo di apprendimento: motiva e ha un maggior impatto sui ragazzi rispetto a quello che possiamo trasmettere in classe", ha concluso la professoressa Bellucci. "Assistere alle lezioni dei colleghi stranieri – conclude il professor Biasibetti – significa mettere in discussione il già dato e aprirsi a nuove prospettive".