
Disabili, fondi dimezzati a Marcallo con Casone. Le mamme si mobilitano: “I nostri figli penalizzati”
Una situazione molto delicata sta coinvolgendo alcune famiglie di Marcallo con Casone, in particolare quelle con ragazzi disabili, che fanno parte dell’associazione Blue Family. A segnalare il problema è Marta, mamma di Carlo, insieme ad altre mamme, che stanno vivendo un momento di grande preoccupazione a causa di una recente decisione del Comune. Recentemente, infatti, l’Amministrazione comunale ha deciso di ridurre i contributi destinati a coprire le rette per i ragazzi disabili.
La novità, che partirà da settembre, prevede una decurtazione del 50% rispetto alle precedente delibera del 2023, e questa decisione sta creando non poche difficoltà alle famiglie coinvolte. Le sei famiglie interessate si trovano ad affrontare rette molto variabili, che vanno da circa 1600 euro a 2000 euro mensili, a seconda delle esigenze specifiche.
"Il contributo comunale – spiegano – copre circa la metà della spesa, con un tetto massimo di 850 euro, ma questa riduzione mette in crisi la possibilità di garantire ai nostri figli tutte le attività e i servizi previsti". Le attività cominciano alle 9 del mattino fino al pomeriggio a seconda delle necessità. Un taglio considerato impattante per delle famiglie che fanno già sacrifici. "Tra di noi ci sono anche famiglie monoreddito – continuano – e la situazione diventa ancora più difficile".
La questione è stata oggetto di una mozione da parte del centrodestra che impegnava "il sindaco a reperire le risorse necessarie a garantire la copertura dei costi delle diverse prese in carico, anche presso strutture non accreditate qualora sussista la conoscenza della solidità del progetto".
Le famiglie chiedono al Comune di tornare alla precedente delibera, ritenendo che i parametri fondamentali come l’Isee socio sanitario, la gravità del disturbo e il progetto di vita siano elementi essenziali per una gestione equa e giusta dei contributi. Questa situazione mette in evidenza quanto sia importante sostenere le famiglie con ragazzi disabili, garantendo loro il diritto a una vita il più possibile autonoma e serena. "Auspichiamo che le istituzioni possano riconsiderare questa decisione, per non compromettere il benessere e il futuro dei nostri figli", concludono le mamme.