CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Casorezzo, trovato cromo esavalente nell’acqua

L’acqua del pozzo di irrigazione del campo sportivo comunale di Casorezzo è risultata contaminata

<p>Il campo sportivo di Casorezzo</p>

Casorezzo (Milano), 28 febbraio 2023  - L’acqua del pozzo di irrigazione del campo sportivo comunale di Casorezzo è risultata contaminata da valori di cromo e cromo esavalente nettamente superiori ai limiti normativi. Lo ha comunicato il sindaco Pierluca Oldani, poichè i valori di cromo e cromo esavalente sono nettamente superiori ai limiti normativi. Si tratta di valori molto alti, pari a 182 microgrammi per litro per quanto riguarda il cromo e 119 microgrammi per litro per quanto riguarda il cromo esavalente il cui valore limite è pari a 5 microgrammi per litro.

L’articolo

"Come prevede l’art. 244 del T.U. Ambiente ho subito inviato la segnalazione della situazione a Regione Lombardia e a Citta Metropolitana di Milano chiedendo di avviare le opportune indagini volte a identificare il responsabile dell’inquinamento. Queste dovranno essere avviate per legge entro un mese: in caso contrario partiremo con le denunce”.

L’utilizzo

Il pozzo contaminato è utilizzato esclusivamente per irrigare i campi sportivi e l’inquinamento non ha intaccato l’acqua potabile. La segnalazione è stata inviata ad ATS Milano. «Ho inoltrato la stessa comunicazione anche a Gruppo CAP proprietaria del pozzo, per chiedere un confronto tra i valori attuali di presenza di cromo e quelli rilevati all’atto dell’escavazione della cava nel 2013». Le rilevazioni sono state effettuate, su commissione del Comitato “Salviamo il Paesaggio”.

Indagine 

Il sindaco ha chiesto agli enti superiori di avviare un’indagine idrologica su un’area più vasta, in accordo con il comune di Casorezzo, con tecnici consulenti nominati dall’amministrazione comunale, da affiancare alle strutture istituzionalmente deputate a tali controlli. Comitato e comune di Casorezzo sono concordi sulla necessità di “fare finalmente luce sulle reali condizioni di inquinamento della falda acquifera del nostro territorio troppo spesso derubricate come “storiche” e non rilevanti dalle autorità di controllo anche negli atti autorizzativi rilasciati negli ultimi anni per le varie attività”.