CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Caduto in bicicletta per un malore. Addio al sindacalista Carlo Pariani

A 72 anni è rimasto vittima di un incidente sulla statale 527 a Lonate Pozzolo. Il cordoglio della Cub: "Una grave perdita per tutti i lavoratori".

Carlo Pariani in un’immagine storica Era stato dipendente dell’Alfa Romeo

Carlo Pariani in un’immagine storica Era stato dipendente dell’Alfa Romeo

Non ce l’ha fatta Carlo Pariani, 72 anni, vittima di una caduta in bici mercoledì lungo la Statale 527, in prossimità della discesa che conduce al ponte di Oleggio. L’uomo avrebbe accusato un malore improvviso, perdendo il controllo della bici e finendo rovinosamente fuori strada. Un’ambulanza è intervenuta sul posto in codice rosso, trasportandolo d’urgenza all’ospedale di Busto Arsizio. Le sue condizioni, però, sono apparse fin da subito gravissime e, nonostante i tentativi dei sanitari, l’uomo è deceduto poco dopo.

Carlo Pariani era una figura nota e stimata nel mondo sindacale e sociale del Legnanese. Ex dipendente dell’Alfa Romeo di Arese, fu uno dei fondatori della Confederazione unitaria di base (Cub) nel territorio. Da sempre impegnato nella difesa dei diritti dei lavoratori, aveva fatto del sindacalismo di base la propria missione, distinguendosi per coerenza, passione e rigore.

Durante la sua lunga carriera sindacale, Pariani si era occupato di numerose vertenze, tra cui quella del centro di ricerca farmaceutica di Nerviano, e aveva contribuito in prima persona all’organizzazione sindacale dei lavoratori migranti. Con il suo impegno, aveva dato voce a chi troppo spesso non ne aveva, raccontando in diverse pubblicazioni le trasformazioni del lavoro, le nuove forme di sfruttamento e la resistenza dei lavoratori autorganizzati.

La Cub di Milano ha ricordato Pariani con commozione: "Una grave perdita per la FlmUniti, per tutti noi, ma ancor più per i lavoratori. Era uno dei giovani quadri formatosi nella stagione di lotte all’Alfa Romeo di Arese che ha segnato la storia del sindacato in Italia. Anche da pensionato, ha mantenuto l’impronta del dirigente appassionato, attivo e preparato. Ci mancherà tanto Carlo, come ci mancano tanti compagni con cui condividiamo un vincolo di classe e un’amicizia vera".

Christian Sormani