Se non è un colpo di scena, di certo è una notizia con una certa sostanza: la Procura Generale presso la Corte d’Appello di Milano, infatti, ha chiesto l’assoluzione per l’ex sindaco Gianbattista Fratus, l’ex vice sindaco della sua giunta Maurizio Cozzi e l’ex assessore alle opere pubbliche Chiara Lazzarini, i tre amministratori che erano stati spodestati in occasione dell’inchiesta denominata "Piazza pulita", imputati per turbativa di gara nel processo e che erano stati condannati in primo grado nella primavera del 2020. A conclusione del primo grado i tre avevano infatti deciso di impugnare la sentenza e ieri in Appello il procedimento ha preso il via. Per quattro dei cinque capi d’accusa è stata chiesta l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato e perché il fatto non sussiste e o non costituisce reato, mentre è stata invece confermata la richiesta di condanna per l’accusa di corruzione elettorale che interessa il solo Gianbattista Fratus: per questa è stato chiesto il minimo edittale della pena. A prossima udienza è già stata fissata per il prossimo 19 settembre. L’inchiesta Piazza pulita coordinata dal sostituto procuratore della procura di Busto Arsizio, Nadia Calcaterra, era diventata di pubblico dominio nel maggio del 2019 con l’arresto dei tre amministratori legnanesi, poi condannati alla fine del processo di primo grado conclusosi nell’aprile del 2020: i tre erano accusati d’aver guidato alcune nomine, mentre il solo ex sindaco Fratus era stato poi accusato di corruzione elettorale per un episodio relativo alle elezioni amministrative del 2017 e che coinvolgeva anche un altro candidato sindaco, Luciano Guidi. A conclusione del processo, l’ex sindaco Fratus era stato condannato a 2 anni e due mesi, Cozzi a due anni e Lazzarini a un anno e tre mesi. La richiesta di assoluzione di ieri arriva mentre è in divenire il processo scaturito proprio dal secondo filone dell’inchiesta Piazza pulita e che interessa sette imputati.
Paolo Girotti