Anziani attivi. Nuove strategie dal Portogallo

Una rappresentanza italiana ha partecipato al progetto europeo "More and better years" in Portogallo, con l'obiettivo di condividere strategie per l'invecchiamento attivo. Il programma coinvolge anziani e diversamente abili in attività sportive e di benessere, con un sistema di monitoraggio costante e formazione per gli istruttori.

Anziani attivi. Nuove strategie dal Portogallo

Una rappresentanza italiana ha partecipato al progetto europeo "More and better years" in Portogallo, con l'obiettivo di condividere strategie per l'invecchiamento attivo. Il programma coinvolge anziani e diversamente abili in attività sportive e di benessere, con un sistema di monitoraggio costante e formazione per gli istruttori.

Uno scambio per condividere strategie efficaci per l’invecchiamento attivo della popolazione. Dopo un primo studio in estate al Parco Alto Milanese, dove si svolge la “palestra a cielo aperto“, è stata la volta del Portogallo: qui si è recata una rappresentanza italiana (nella foto), aderente al progetto europeo “More and better years“. Promosso nel programma Erasmus plus dalla Municipalità di Vila Nova de Famalicao, ha avuto per partner l’associazione Stare bene insieme, il Consorzio Parco Alto Milanese e il Comune di Mornago. Il progetto ha visto 3 momenti di scambio tra le componenti tecniche e i partecipanti delle attività, con 2 meeting in Italia (dall’8 al 12 luglio e dal 9 al 13 settembre) e l’ultimo incontro da poco concluso. Nel Paese della regione iberica si sono recati Flavio Castiglioni (presidente del Consorzio Parco Alto Milanese-Pam), Maurizio Bigarella (vicesindaco di Mornago), Paolo Busacca e Michela Bossi (Centro Studi Karate), Stefano Bottelli, Damiano Petitti e Marco Brivio (Stare bene insieme) e Luciana Bissoli (rappresentante dei partecipanti alla palestra a cielo aperto).

"Ci siamo confrontati con un progetto di grande rilevanza istituzionale, che riesce a coinvolgere fino a 4.500 anziani e diversamente abili in attività sportive, benessere e promozione della salute - spiega Bottelli -. Il programma validato dall’Università di Porto imposta un sistema di monitoraggio costante e forma gli istruttori professionisti. Con un primo screening iniziale si fotografa lo stato di salute di ogni cittadino, che viene orientato alle attività più indicate per il benessere e la riabilitazione. Ora l’intenzione è di proseguire con altre progettualità a livello europeo".

Silvia Vignati