
I controlli dei Carabinieri della forestale nel Parco regionale della Valle del Ticino e nei comuni limitrofi
Magenta (Milano) – Controlli serrati, multe salate e irregolarità ambientali sotto la lente: i Carabinieri forestali hanno intensificato le ispezioni nel cuore del Parco regionale della Valle del Ticino e nei comuni limitrofi, con un obiettivo: verificare il rispetto del regolamento regionale sulla protezione delle acque dall’inquinamento da nitrati di origine agricola. L’attività ha interessato in particolare la gestione degli effluenti zootecnici e il corretto stoccaggio del letame, da sempre tra le fonti più critiche di contaminazione ambientale. I risultati: sei aziende agricole, dislocate in diverse aree del parco e della cintura agricola, sono state sanzionate per un totale di 6mila euro, colpevoli di aver depositato cumuli di letame in modo irregolare.
In più casi sono stati documentati ristagni di liquami sul terreno, con rischio concreto di infiltrazioni nei corsi d’acqua e nelle falde sotterranee. Ma c’è di più: le verifiche hanno rivelato che il letame veniva accatastato da anni sempre negli stessi siti, in violazione della norma regionale che vieta il deposito ripetuto nello stesso punto sia nell’annata agraria corrente che in quella successiva. Le aziende coinvolte dovranno ora provvedere alla rimozione immediata del materiale accumulato e procedere allo spandimento controllato nei campi coltivati entro la fine della stagione produttiva.
Nel corso dei controlli, è emersa anche un’ulteriore violazione di rilievo: la trasformazione illecita di un’area boscata in terreno agricolo, per una superficie di circa 1.500 metri quadrati, avvenuta senza alcuna autorizzazione paesaggistica, obbligatoria secondo la normativa regionale sulle foreste. Anche in questo caso è scattata una pesante sanzione amministrativa da oltre 20mila euro al titolare dell’azienda agricola responsabile. Un intervento deciso, quello dei Carabinieri forestali, che lancia un chiaro messaggio: chi sfrutta il territorio senza rispettarlo non resterà impunito. La tutela dell’ambiente e della salute pubblica passa anche – e soprattutto – attraverso la legalità nelle campagne.