
I 160 dipendenti dello stabilimento fondato nel 1898 tornano a guardare al futuro con ottimismo
Casatenovo (Lecco), 14 luglio 2025 – Dall'orlo del fallimento e lo spettro della chiusura, ai conti di nuovo in utile. Alla Vismara di Casatenovo, storico salumificio fondato nel 1898, i 160 dipendenti e i manager guardano ad un futuro che sembrava impossibile con più ottimismo. In appena 4 mesi, da quando i valtellinesi del Gruppo Pini hanno acquisto marchio e stabilimento, il bilancio è tornato in positivo ed è aumentata la redditività: un piccolo miracolo italiano. “Il ritorno all'utile rappresenta un traguardo fondamentale per Vismara 1898, reso possibile grazie all'integrazione all'interno del Gruppo Pini e alla visione industriale del presidente, Roberto Pini", spiega Daniela Filipaz, amministratore delegato di Vismara.

Il piano di investimenti
È stato inoltre annunciato un un piano di investimenti da 12 milioni di euro. Sono destinati al potenziamento e all'ammodernamento dello stabilimento produttivo di Casatenovo, inaugurato alla fine del 2011 dopo il trasferimento degli impianti dalla sede originaria nel centro storico. Verranno implementate due nuove linee di affettamento che passeranno da 6 a 8, costruite ulteriori sale di stagionatura per il salame, ottimizzate la produzione di prosciutti cotti e fesa di tacchino e migliorata l'efficienza complessiva grazie all'automazione.

Fabbisogno energetico
Il piano prevede anche il revamping della centrale termica e nuovi sistemi per una gestione più sostenibile e razionale del freddo, oltre a un impianto fotovoltaico sul tetto dello stabilimento che coprirà il 25% del fabbisogno energetico L'obiettivo è intanto rafforzare il posizionamento competitivo dell'azienda e garantire una crescita sostenibile nel lungo periodo rafforzando la presenza del brand sui mercati internazionali. I prodotti Vismara, oltre che in Italia, sono già presenti sugli scaffali dei negozi di Stati Uniti, in Sud America, in Spagna, Svizzera, Hong Kong e Thailandia.
La storia
Dalla Pini hanno rilevato la Vismara per 9 milioni 200mila euro, in seguito ad un lungi iter concorsuale e legale, in seguito al crac nel 2018 dell'emiliana Ferrari, che aveva rilevato la Vismara nel 2000 dalla Nestlè, che a sua volta l'aveva presa dalla Buitoni all'epoca di Carlo De Benedetti. Grazie all'operazione nessuno degli oltre 160 dipendenti ha perso il posto.
“Questa operazione rappresenta un altro tassello importante per il nostro gruppo, che ormai da anni si sta focalizzando su una crescita strutturata nei prodotti di filiera di alta qualità, avendo rilevato prima Ferrarini e ora Vismara – aveva garantito al momento di passaggio di consegne di Roberto Pini –. Sono due marchi storici simbolo dell’eccellenza agroalimentare italiana. Questi sono i pilastri fondamentali per lo sviluppo che intendiamo portare avanti, unendo innovazione, sostenibilità e continua attenzione alla filiera e alla qualità del prodotto”. Detto e fatto.