
Tomaso Gnecchi Ruscone, cardiologo di 72 anni, scopritore del significato della parola Ischia, “isola delle scimmie“
Ischia, in greco Pithekoussai per i coloni Eubei che intorno all’800 avanti Cristo, ai tempi di Omero, lì insediarono il primo sito della Magna Grecia, cioè Isola delle scimmie. Solo che a Ischia di scimmie non ce ne sono mai state. Un mistero, quello del nome della principale e più famosa isola dell’arcipelago delle Flegree davanti a Napoli, durato oltre due millenni, che otto secoli più tardi ha tratto in inganno anche Plinio il Vecchio, scrittore, naturalista e comandante militare romano: secondo lui l’etimologia di Ischia deriverebbe infatti da pithos, cioè vaso in greco antico, non scimmie, poiché all’epoca sull’isola c’era una fiorente industria ceramica.
Ora però c’è la prova, anzi ci sono le prove, che invece Ischia è proprio l’Isola delle scimmie. Le ha trovate non uno storico, né un archeologo, ma un medico. È Tomaso Gnecchi Ruscone, cardiologo di 72 anni tra i più apprezzati che attualmente presta servizio anche al Pronto soccorso dell’ospedale San Leopoldo Mandic di Merate, uomo dai svariati interessi oltre alla sua specialità professionale, e da una cultura enciclopedica. Il camice bianco infatti ha individuato le scimmie che nessuno prima aveva mai trovato a Ischia. Sono due conformazioni rocciose i cui profili sembrano proprio la testa di un primate. "Una scoperta casuale, effettuata durante una vacanza a Ischia, incuriosito da un opuscolo sulla storia e l’origine del nome dell’isola – racconta il medico -. Le due teste di scimmia sono due promontori visibili da lontano navigando al largo da est verso ovest in senso orario, nella zona della baia di Sorgeto e a San Montano, località dove c’erano i primi insediamenti greci". "L’interpretazione – prosegue il cardiologo e urgentista -. tra l’altro è coerente con un mito eubeo che racconta la storia dei Cercopi, dove due fratelli furono trasformati da Zeus in mostri metà umani e metà scimmia e inviati a Pithekoussai a causa dei loro peccati".
Tutto torna insomma: nome, etimologia, mito, luoghi. Il dottor Tomaso Gnecchi Ruscone ha sottoposto la sua tesi e tutto il materiale fotografico, geografico e storiografico raccolto per provarla, a uno dei principali esperti della materia, che gli ha immediatamente risposto, approvandola e avvallandola. Ischia adesso è veramente l’Isola delle scimmie.