
La faina soccorsa ad Abbadia Larina
Abbadia Lariana (Lecco), 22 agosto 2025 – La faina ora sta bene ed è di nuovo libera. Quando un passante l'ha raccolta dal ciglio della provinciale era in coma, mezza morta. L'hanno salvata i veterinari e i volontari del Cras di Calolziocorte, il Centro di recupero animali salvatici Stella del Nord gestito dagli angeli degli animali della Leidaa, la Lega italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente.
L'investimento e le cure
La faina a Ferragosto probabilmente è stata investita ad Abbadia Lariana da un automobilista che poi l'ha abbandonata lì, ai margini della carreggiata. Un cittadino per fortuna l'ha vista, non si è girato dall'altra parte e ha allertato gli agenti della Polizia provincia di Lecco, che l'hanno portata al Cras calolziese.
“La giovane faina, inerme, è risultata subito in stato comatoso, probabilmente a seguito dell’impatto con un’automobile – raccontano dalla Leidaa -. Grazie a cure immediate, la povera faina è uscita dal coma e, col tempo, a riprendersi. Dopo i primi giorni di terapia ha cominciato ad alimentarsi autonomamente e a muovere i primi passi con le sue zampette, per ritrovare, infine, il coordinamento”. Così, dopo qualche giorno di osservazione, è stata liberata e ora vive felice nella natura.
Il Cras Stella del Nord
“Casi come quello della faina - dice l'onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Leidaa - dimostrano la nostra grande attenzione per tutti gli animali selvatici in difficoltà. Offriamo, per gli animali selvatici provenienti dalle province di Lecco, Como e Monza, un servizio attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette. Nel nostro centro curiamo senza alcuna distinzione di specie, con uno spirito autenticamente animalista: dal topolino, fino al cervo e al capriolo ognuno riceve le stesse attenzioni da parte di operatori e veterinari. Ci impegniamo, inoltre, a diffondere una cultura di conoscenza e rispetto verso tutte le creature, grazie anche alle visite di molte scolaresche che, nel corso dell’anno, sono venute a conoscere gli animali ''di nessuno'' che, da noi, hanno sempre qualcuno che pensa a loro”.