
L’intervento dei soccorritori sulle acque del lago Per il giovane non c’era più nulla da fare
ABBADIA LARIANA (Lecco)
Isa stava morendo affogato nel lago di Como. Annaspava, aveva il volto reclinato all’indietro per riuscire a respirava, agitava le braccia per chiedere aiuto e restare a galla. Ma, mentre Isa stava morendo annegato, a riva c’era chi lo filmava.
"Alcuni ragazzi si sono tuffati per provare a salvarlo, tante persone invece hanno registrato video e scattato foto con i loro cellulari", conferma Silea Colzani, 25enne di Seregno che ha assistito in diretta alla morte di Isa Gupta, il 24enne indiano che l’altro pomeriggio è annegato nelle acque del Lario ad Abbadia Lariana. Isa non sapeva nuotare, ma è entrato lo stesso in acqua, vestito com’era, pensando fosse bassa, salvo sprofondare quando l’acqua, dopo un improvviso salto del fondale, è diventata alta all’improvviso.
"Stavo bevendo a riva, quando ho notato un movimento sospetto – racconta Paolo Mancini, brianzolo di 50 anni, un altro testimone oculare -. Si agitava, cercando di tenersi a galla, con le braccia faceva gesti disperati, sembrava chiedere aiuto. Mi sono alzato di scatto e sono corso verso la spiaggia, l’acqua tuttavia era troppo profonda e scura".
Isa è stato poi recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco, che si sono tuffati dall’elicottero dei Draghi lombardi del Reparto Volo del 115.
Il suo corpo fluttuava ad una profondità di oltre 30 metri. Dopo essere stato ripescato e riportato a riva, i sanitari di Areu hanno provato a rianimarlo, ma Isa era già morto.
In molti ora chiedono un bagnino in spiaggia, o almeno cartelli che avvisino del pericolo per evitare altre vittime dopo Isa, il primo ad annegare nel ramo lecchese del lago in quest’estate, che si preannuncia molto luna e calda, anche per i soccorritori.
D.D.S.