Colico, è morto Enrico Taffa: era uno dei passeggeri dell’auto finita nel lago di Como

Il 60enne milanese era insieme alla moglie Manuela Spargi (morta sul colpo) e un altro parente sul veicolo che ha fatto un volo di 40 metri prima di finire nel lago. Da due settimane lottava per la sopravvivenza

È morto Enrico Taffa, l'uomo che lo scorso 2 gennaio era finito con l'auto nel lago di Como insieme alla moglie, Manuela Spargi, e Carlo, cugino di Bernareggio della donna. Da due settimane lottava per la sopravvivenza all’ospedale di Varese.  Enrico, milanese di 60 anni, era stato trasportato in ospedale con l'elisoccorso. Fin da subito le sue condizioni  e quelle del cugino della donna sono apparse critiche, tanto che non è stato possibile comunicare al 60enne la morte della moglie poiché tenuto sedato dopo essere stato rianimato e ripreso in extremis dall’arresto cardiaco che stava uccidendo anche lui.

L'intervento dei vigili del fuoco per recuperare l'auto finita nel lago
L'intervento dei vigili del fuoco per recuperare l'auto finita nel lago

L'incidente è avvenuto appunto il 2 gennaio, verso le 16 di pomeriggio. I tre passeggeri dell'auto sono finiti nel lago a seguito di una manovra errata: la donna, che era al volante, stava probabilmente parcheggiando in retromarcia, ha sbagliato finendo nella scarpata, precipitando da un’altezza di quaranta metri, lungo la strada per l’Abbazia di Piona.

I passeggeri sono stati estratti dal veicolo da Ivano Ghidoni, un vigile del fuoco di Milano fuori servizio di 45 anni che era già sul posto ed è stato testimone dell’incidente. Immediatamente, si è tuffato in acqua per salvare i passeggeri dell’auto. Manuela Spargi era già morta prima dell'intervento del Vigile del fuoco, mentre per Enzo e Carlo, il parente della coppia, sembrava esserci ancora un filo di speranza. Carlo continua a lottare mentre il 60enne milanese si è spento all’ospedale di Varese dove era ricoverato da 15 giorni. 

Il tragico funerale della moglie

Manuela Spargi, moglie di Enrico Taffa, era alla guida dell’auto finita nel lago. La donna, probabilmente tradita dal cambio automatico, era stata estratta dal veicolo già senza vita. La donna però ha dovuto attendere più del dovuto per trovare pace. I suoi funerali infatti sono passati alla cronaca per il ritardo dell’arrivo del feretro nella chiesa di Milano. La funzione è stata infatti rimandata di un giorno poiché la salma di Manuela si era persa: l’addetto delle pompe funebri che avrebbe dovuto occuparsi del trasporto ha fatto una deviazione per salutare dei parenti in zona Fusine, in Valtellina, finendo per venire bloccato da una tormenta di neve sulla strada che porta al passo Dordona.