Auto precipitata nel lago di Como, il pompiere eroe fuori servizio: “Mi sono tuffato per provare a salvarli”

Ivano Ghidoni è intervenuto insieme alla compagna per soccorrere i tre passeggeri della vettura. La donna era deceduta ma i due uomini sono stati soccorsi

Ivano Ghidoni e l'auto precipitata nel lago di Como

Ivano Ghidoni e l'auto precipitata nel lago di Como

È grazie a lui se due dei tre passeggeri dell’auto precipitata nel lago di Como sono ancora vivi. Ivano Ghidoni è un vigile del fuoco del distaccamento di Milano e ha assistito all’incidente. Era fuori servizio ma non ha esitato un secondo a intervenire per recuperare dalle gelide acque lacustri la donna e i due uomini che erano a bordo della vettura. Ad assistere il pompiere c’era la compagna Debora Palmisano, medico anestesista. “Ce l’abbiamo messa tutta”, ha raccontato Ghidoni, di 45 anni, all’Ansa.

“Eravamo andati fuori con la famiglia perché è il compleanno di mia suocera. Dopo aver mangiato lì vicino abbiamo visitato l'abbazia di Piona e quando stavamo andando via abbiamo sentito un rumore come di un masso che cadeva e poi un tonfo fortissimo”, ha spiegato. Il “masso” era in realtà il minisuv precipitato nel lago da oltre 40 metri di altezza.

“La gente ha iniziato a urlare dal parcheggio. Io ho chiamato il 112 e ho avvisato che stavo per intervenire”. La zona era impervia, l'auto si era ribaltata ed era finita quasi completamente sott'acqua con fuori solo le ruote e il pianale. “Quando sono arrivato c'ero solo io. Ho pensato che ci fosse dentro qualcuno e ho cercato di aprire le portiere”.

La prima che si è aperta è quella posteriore. “Sono riuscito a estrarre la prima persona e a buttarla sul pianale. La mia compagna è una anestesista rianimatrice e ha iniziato il massaggio. In una situazione surreale è riuscita a gestire tre pazienti”. Debora ha iniziato a rianimare un uomo che era bordo, mentre Ivano – che non è sommozzatore ma ha fatto il corso di autoprotezione in ambito acquatico e ha il brevetto di salvamento a nuoto – ha continuato a immergersi per estrarre tutti.

"Non si riusciva a stare sotto molto perché l'acqua era fredda. Nel frattempo è arrivato un parente delle persone nell'auto che ha detto che erano tre”. La conducente era bloccata in auto dalla cintura di sicurezza, un pescatore ha fornito il coltello per tagliarla e riuscire a liberarla. Purtroppo la donna, che si chiamava Manuela Spargi, non ce l’ha fatta.

Ancora più faticoso estrarre la terza persona che era incastrata fra i sedili. “Sono arrivati i soccorsi ma non potevano raggiungere il punto dov'era la macchina”, ha raccontato il vigile del fuoco. Alla fine i feriti sono stati portati con la barca a remi del pescatore al pontile più vicino, uno alla volta. “Mi dispiace che una persona sia deceduta”, ha concluso Ghidoni. “Noi ce l'abbiamo messa tutta”.