DANIELE DE SALVO
Cronaca

Brivio, guerra tra spacciatori a colpi di “machete”: la Peugeot e il giallo della “finta” morte

Il marocchino aggredito in centro è in ospedale fuori pericolo di vita. Ma qualcuno in municipio ha comunicato il decesso e rivendicato l’auto

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I rilievi delle forze dell'ordine. I due maghrebini sono stati massacrati a pugni e a colpi di machete

“Mohammed è morto, dovrei ritirare la sua auto”. Mohammed Mahfoud è il marocchino di 34 anni che sabato scorso all’alba è stato aggredito in centro a Brivio a colpi di machete, insieme a suo fratello più giovane Zouhair di 32 anni, verosimilmente durante una guerra per il controllo delle piazze della droga. Mohammed, che dopo essere stato soccorso è stato operato d’urgenza, però non è morto, anzi sta meglio: dalla Rianimazione dell’ospedale Alessandro Manzoni di Lecco è stato trasferito in un reparto reparto di degenza ordinaria, la Chirurgia vascolare, perché non versa più in pericolo di vita. La sua auto, una Peugeot 108, risulta inoltre sia stata rimossa e sequestrata.

Perché a quale titolo nei giorni scorsi uno sconosciuto si sia presentato in municipio a Brivio per sostenere che Mohammed sia morto e reclamare la sua auto non si sa. È uno dei misteri che al momento devono ancora essere risolti circa quello che si delinea come un agguato tra spacciatori per la supremazia sul territorio, sebbene le due vittime, due fratelli appunto, che risiedono nella Bergamasca, sarebbero incensurati. Nella faida è rimasto coinvolto pure un terzo nordafricano, che è riuscito a scappare. Potrebbe essere il terzo fratello dei due che invece sono rimasti a terra, il 32enne ferito a una mano, il 34enne alla femorale e al torace, con il rischio che morisse dissanguato. Ad assalire i tre sarebbero stati in 4, forse 5, pure loro stranieri.

Gli investigatori, coordinati dai magistrati della Procura della Repubblica di Lecco, potrebbero già averli tutti identificati, anche grazie alle immagini delle telecamere del sistema di videosorveglianza comunale installate in zona. Quanto accaduto sabato sembra un déjà vu di quello che è accaduto a metà febbraio tra un bar e la stazione ferroviaria di Olgiate Molgora, dove due fratelli di 32 e 35 anni erano stati aggrediti anche loro a colpi di machete nell’ambito di un regolamento di conti per la droga. I presunti colpevoli erano stati poi arrestati: si tratta di tre marocchini di 37, 32 e 25 anni. Non si esclude semmai che i i due episodi possano essere magari in qualche modo collegati.