Annone Brianza, abbattere il ponte? Costava troppo. Quei fatali rattoppi al risparmio

Statale 36, ora chiude anche ai pedoni il viadotto pericolante di Civate

Crolla cavalcavia ad Annone Brianza (Ansa)

Crolla cavalcavia ad Annone Brianza (Ansa)

Annone Brianza, 3 novembre 2016 - Un danno, che adesso ha anche il retrogusto amaro di una beffa. Abbattere il cavalcavia della Superstrada di Annone Brianza prima che crollasse sarebbe costato un milione di euro nel 2006 e poi nel 2009, dopo gli incidenti di alcuni camion rimasti incastrati sotto la campata principale. Soldi, parecchi soldi. Tanto che i vertici di Anas e dell’amministrazione provinciale decisero di cavarsela con un centinaio di migliaia di euro in rattoppi e interventi di manutenzione straordinaria per spendere meno. Ma oltre alla vita del 68enne di Civate Antonio Bertini, con un milione di euro si sarebbe risparmiata anche una cifra molto più elevata in termini economici.

Secondo gli esperti della Camera di commercio di Monza e Brianza i danni causati dal collasso del viadotto e dalla conseguente chiusura della Lecco-Milano in appena tre giorni sono costati almeno 750mila euro ad artigiani e imprenditori della zona tra ritardi, disagi e mancate consegne di materie prime e merce, senza contare l’indotto, tra l’altro in un periodo festivo, come quello del ponte di Ognissanti, quando la maggior parte delle attività produttive sono rimaste ferme. Il bilancio è però destinato ad aggravarsi ulteriormente. La provincia è spaccata in due dalla Statale 36, perché adesso per precauzione è stato chiuso (anche ai pedoni) pure un altro sovrappasso, quello di Isella di Civate, che presenta segni di cedimento, mentre quelli di Nibionno, Bosisio Parini e Suello sono stati vietati al transito dei Tir con cui vengono rifornite le industrie pesanti del circondario. "Si rischia di stroncare l’economia e la vita delle nostre comunità - ammonisce Giorgio Colato, presidente provinciale della Federazione italiana autotrasportatori, che raggruppa circa 750 società del settore e quasi 4mila autisti -. Penso alle ripercussioni per le attività produttive, al traffico di mezzi pesanti nei centri urbani, alle code, all’aumento di inquinamento". Quel milione di euro risparmiato o non speso adesso lo si sta pagando con gli interessi.