Annone Brianza, cavalcavia crollato: ora è psicosi sui ponti

Verifiche a tappeto, chiuso il viadotto di Civate

La Statale 36 vista dal ponte crollato venerdì pomeriggio (Cardini)

La Statale 36 vista dal ponte crollato venerdì pomeriggio (Cardini)

Annone Brianza, 1 novembre 2016 - La Milano-Lecco ha riaperto i battenti. Nella prima serata di ieri, alle 19.15 in punto, 73 ore e 53 minuti dopo il crollo del cavalcavia di Annone Brianza, gli automobilisti sono tornati a percorrere il nastro di asfalto chiuso venerdì in seguito al disastro del ponte collassato, costato la vita a un 68enne rimasto schiacciato dalle macerie. La Statale 36 è nuovamente percorribile in entrambi i sensi di marcia, sia verso Milano, sia verso la Valtellina, e in entrambe le corsie, sia quella di marcia normale, sia quella di sorpasso. Ma si tratta di una riapertura in qualche modo condizionata, perché sono in corso ulteriori verifiche su tutti i viadotti per certificarne la sicurezza e la stabilità. Uno è già stato chiuso. È quello di Civate, nemmeno quattro chilometri più a nord di quello di Annone. Durante un sopralluogo sono stati riscontrati vistosi segni sull’asfalto, come ad Annone, ed è stato subito chiesto di vietarne il transito ai mezzi pesanti superiori alle 44 tonnellate di peso complessivo.

«A seguito del crollo del cavalcavia si può ragionevolmente prevedere un concomitante incremento dei transito dei trasporti eccezionali lungo i cavalcavia limitrofi, con conseguente aggravio delle sollecitazioni sulle strutture - si legge nell’istanza firmata dal dirigente dell’Area tecnica, Antonio Di Mattia, e dal capo compartimento di Anas della Lombardia, Giuseppe Ferrara, lo stesso che stava intervenendo ad Annone ma non è riuscito ad arrivare in tempo -. Si ritiene opportuno raccomandare l’adozione di un provvedimento provvisorio precauzionale». Dall’Amministrazione comunale, però, si sono spinti addirittura oltre: il comandante della Polizia locale, Danilo Bolis, ha proibito il passaggio ai camion di massa superiore alle tre tonnellate e mezzo.

L’ordinanza questa volta è stata varata a tempo di record. Mentre sui cavalcavia di Suello e Bosisio Parini è stato vietato il transito ai camion sopra le 44 tonnellate. Dall’Agenzia nazionale autonoma delle strade, inoltre, chiedono un giro di vite sui «permessi facili» per i Tir: «Scriveremo a tutti gli enti preposti per chiedere che prima di rilasciare le autorizzazioni verifichino effettivamente le capacità di portata delle infrastrutture attraversate». Forse la tragedia di Annone ha insegnato qualcosa.