DANIELE DE SALVO
Cronaca

Scuola media di Merate: il restauro svela il volto dell’ex allievo Alessandro Manzoni

Un tondo con il profilo dell’autore dei Promessi Sposi ha fatto la sua comparsa durante le operazioni di restyling. Il caso dell’orologio a parete: lanciata sottoscrizione per sistemarne il meccanismo, ma nessuno ha donato

I lavori di recupero hanno svelato l’orologio Sopra il cameo di Alessandro Manzoni

I lavori di recupero hanno svelato l’orologio Sopra il cameo di Alessandro Manzoni

Merate, 5 settembre 2025 – Un professore aggiunto, che in quella scuola ha studiato anche lui. È Alessandro Manzoni. Per gli studenti delle medie del Comprensivo di Merate ritrovarlo sarà semplice: basterà alzare lo sguardo ogni volta che sciamano in classe all’inizio delle lezioni. Sguardo austero e insieme vivace, naso importante, orecchie prominenti, basette folte e capigliatura stempiata, il Manzoni sarà lì a guardarli dall’alto della volta della scala nobile dell’ex Collegio dei Somaschi, dove ha frequentato le elementari dell’epoca e che adesso è un istituto pubblico.

I lavori di restauro dell’atrio dell’antico scalone delle scuole medie di Merate sono terminati e i ponteggi rimossi, svelando un antico affresco e decorazioni che erano state coperte da uno strato di intonaco posticcio, polvere e fumo di candele.

Tra i dipinti riemersi c’è pure un tondo con il profilo di Alessandro Manzoni, che lì appunto è stato in collegio tra il 1791 e il 1796, quando aveva tra i sei e gli undici anni. Probabilmente è stato realizzato in suo onore in occasione di una visita nell’ottobre del 1863 per salutare i suoi ex mentori e compagni, quando don Lisander era già il Manzoni, smentendo i pettegolezzi che detestava quel luogo e i suoi vecchi docenti. L’intervento di restauro è costato 120mila euro, più altri 35mila stanziati in seguito. Sono stati consolidati pure gli intonaci e altri elementi decorativi.

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Il cameo di Alessandro Manzoni

“Mancano solo piccoli dettagli e ritocchi – spiega Mattia Muzio, assessore ai Lavori pubblici – L’opera di conservazione però è sostanzialmente conclusa”. Nei progetti iniziali c’era pure l’intenzione di rimettere in funzione un grande orologio a muro che ha più di tre secoli e mezzo. Si tratta infatti di un orologio del 1.671, che quindi anche Manzoni ha ammirato e scrutato per conoscere le ore. Lancette e quadrante dipinto sono a posto, a non funzionare sono i meccanismi.

Era stata lanciata una raccolta fondi in collaborazione con la Fondazione Comunitaria del Lecchese proprio per reperire le risorse necessarie per restaurarli o sostituirli, in modo che le lancette tornassero a girare. Nessuno però ha aderito, nemmeno con un centesimo. Bisognerà quindi trovare le risorse necessarie altrove.