Sinceramente ho perso le parole. Dovrei trovare qualcosa di intelligente (diciamo leggibile) da scrivere in merito all’ultimo caso di violenza contro le donne, la ragazza sfregiata con l’acido a Erba dall’ex fidanzato, ma oggi non riesco. No anzi, proprio non voglio, preferirei scrivere, chessò, un trattato sull’aeroporto senza nome (Malpensa, per i curiosi) piuttosto che questo. Sono stanca di leggere sempre le stesse cose, di dire sempre le stesse cose: adesso basta, il problema è vostro… Mi sembrano parole svuotate di ogni forza.
Poi penso che per fortuna ci sono i giovani. Le studentesse e gli studenti delle scuole milanesi non ne hanno ancora viste troppe e hanno la rabbia di chi si affaccia alla vita con grinta e non la vuole vivere in un Paese che odia le donne. Per tutte le Giulie d’Italia hanno deciso di fare un “minuto di rumore” e mi rincuoro. Magari tra loro ci sono i bravi ragazzi di domani, ma bravi davvero.