Milano, 7 settembre 2025 – Nel giorno della canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, Papa Leone XIV ha rivolto un incoraggiamento forte ai giovani. E la piazza ha risposto. Giulia è in seconda superiore, è arrivata a Roma da Milano, frequenta le stesse aule di Carlo al Leone XIII: "Il fatto che abbiano santificato questi due giovani è molto importante sia per noi che, in generale, per tutti i giovani, perché spesso le persone si immaginano un santo come una persona adulta e che ha faticato tanto nella vita e invece, secondo me, aver santificato Carlo e Pier Giorgio ci aiuta a capire che siamo più vicini ad essere santi di quanto pensiamo".

"Io personalmente l'appello ai giovani l'ho sentito molto vicino, sia per il fatto che il Papa è sempre stato accanto ai giovani ma anche per il fatto che i due santi di oggi sono quasi della nostra età", continua Cecilia, che frequenta il classico.
"È anche un augurio ad essere un po' santi nel nostro piccolo: possiamo aiutare il prossimo e fare grandi cose nella quotidianità", aggiunge l'amica Sofia.
In vetta
Tra i gruppi partiti per Roma, c'è anche una delegazione dell'associazione "Giovane Montagna" che ha contribuito ad aprire e a fare conoscere diversi "Sentieri di Frassati", ispirati al giovane piemontese che da oggi sarà chiamato santo. Ci sono soci di Milano, Torino, Genova, Roma. Tra loro Marta Candiani, 59 anni, architetto e guida turistica. "Sono partita principalmente per Pier Giorgio Frassati ma anche con Carlo Acutis ho scoperto diverse coincidenze negli ultimi anni - racconta -: prima di tutto c'è una data che ci lega, io mi sono laureata il 12 ottobre, qualche annetto prima della sua morte. La mia parrocchia è la stessa di Carlo, e me l'ha fatto scoprire un mio amico di Roma, che era andato a una messa. Mia mamma era catechista lì e al Leone XIII, la scuola di Carlo, ha insegnato un'amica di mia zia. Sono di Milano centro come lui e sono qui con tanti amici che amano la montagna come Pier Giorgio, che non lasciava mai indietro gli ultimi".
Dall’estero

Una comitiva è arrivata da Miami: "La nostra scuola è intitolata a Carlo Acutis, è un'accademia virtuale - racconta Raphaele -. Siamo qui con la nostra piccola comunità e con i nostri insegnanti perché ci sentiamo molto vicini messaggi di Carlo, al modo in cui utilizzava la tecnologia. Appena voluto esserci ed è bellissimo".
Maria Josè e il marito Miguel sono partiti dal Messico con i figli al seguito e le magliette con il volto di San Carlo impresso: "Preghiamo protegga i nostri figli e in particolare il piccolo, che ha una malattia grave. Confidiamo in un miracolo, è stato emozionante essere qui: ci siamo sentiti benedetti". Papa Leone si è fermato a due passi da loro, li ha salutati e ha salutato la scuola di Carlo.