ARMANDO STELLA
Editoriale e Commento

Un coro per il derby: fuori i criminali da San Siro

Il calcio e la sfida della legalità dopo l’omicidio di Antonio Bellocco per mano del capo ultrà Andrea Beretta

Gli spalti di San Siro in occasione di un derby

Gli spalti di San Siro in occasione di un derby

Fuori i criminali da San Siro. Gli sciacalli uccidono il calcio. Fair play è legalità. Immaginate questi striscioni al derby del 22 settembre, i tifosi di Inter e Milan che si ribellano ai padroni delle curve, e una sinfonia di cori contro la legge degli ultrà: “Noi-non-siamo-schiavi-dei–violenti”. Succederà? Domanda ingenua, risposta banale: no (purtroppo). Quando Vittorio Boiocchi, il leader storico della Nord, venne freddato a pistolettate da due sicari in moto – la sera del 29 ottobre 2022 – i fedelissimi dello “Zio” costrinsero il pubblico del Meazza a fare l’inchino: la curva svuotata come ultimo omaggio al re. Seguì un moto pubblico di indignazione, qualche Daspo. I killer sono liberi, lo scettro è passato di mano. E la scia di sangue non si è ancora fermata.

Andrea Beretta detto “Berro”, l’erede al trono, è nel carcere di Opera per omicidio. Ha ucciso a coltellate Antonio Bellocco alias “Totò u Nanu”, rampollo della ’ndrangheta di Gioia Tauro che aveva lanciato un’Opa sull’industria del tifo nerazzurro. Il primo, Beretta, temeva che Bellocco volesse farlo fuori: “Cos’è questa storia che mi volete ammazzare?”. L’altro, Bellocco, gli avrebbe risposto: “Sì, uccidiamo te e la tua famiglia”. La sera prima “Berro” e “Totò” giocavano nella stessa squadra di calcetto al derby di compleanno organizzato per Marco Ferdico, il portavoce della Curva Nord. Non ci sono amici in questo film, tanto meno intoccabili.

Le indagini di carabinieri e polizia e le inchieste giudiziarie sulle due sponde di San Siro hanno esplorato in questi anni un’enorme galassia di interessi sporchi. Droga, infiltrazioni mafiose, riciclaggio di denaro, bagarinaggio, controllo dei parcheggi, pizzo imposto agli ambulanti, pestaggi, strani rapporti con le celebrità. I club appaiono sotto schiaffo, silenti. Certi politici preferiscono lisciare il pelo agli ultrà anziché isolarli (ogni voto conta). E i veri appassionati di pallone convivono sulle gradinate con i violenti come il paziente con un tumore. Ma servirebbe una terapia, se non una cura: “Fuori i criminali da San Siro”.