IVAN ALBARELLI
Editoriale e Commento

L’appetito vien cementificando

La campagna lombarda divorata da strade e costruzioni: trend inarrestabile

Se non fosse che ormai nessuno ci fa più caso, il dato aggiornato al 2023 del consumo di suolo in Lombardia dovrebbe far suonare mille campanelli d'allarme. L'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ci fa sapere che nella nostra regione sono spariti in 12 mesi, divorati dal cemento, 728 ettari. E questo incremento non nasce negli ultimi 4 o 5 anni, ma è un trend in continua e costante crescita da decenni, in una regione di 10 milioni di residenti distribuiti su una superficie di quasi 24mila km quadrati e quindi con una densità di 420 abitanti, la più alta d'Italia. Nella sola Milano, racconta sempre l'Ispra, in nove anni è stata cementificata una superficie pari a più di 7 campi di calcio. Mantenendo costante questa tendenza, nei prossimi 25 anni in Lombardia 18.200 ettari saranno diventati nuove strade e autostrade, datacenter, aeroporti, stadi, centri commerciali, logistiche, palazzi e così via.

Del resto per rendersene conto basta osservare il panorama mentre si viaggia sull’A4: quando si riesce a percorrere un chilometro di campagna priva di "presenza umana", quasi si grida al miracolo. Le conseguenze di tutto questo ce le stanno spiegando in tutti i modi esperti che studiano l'emergenza climatica già in atto come il professor Luca Mercalli. Finché c'è terreno, c'è speranza (di avere estati ancora più torride e bombe d'acqua). E quando saranno finiti? A mali estremi, estremi trumpiani. Ci toccherà conquistare la Groenlandia o, obiettivo più alla nostra portata, il Canton Ticino.

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