LUCA BALZAROTTI
Economia

Mutui, la corsa dei lombardi: effetto tagli al costo del denaro, in banca ad abbassare le rate

Nei primi sei mesi le richieste sono cresciute del 18,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Decisivo il peso delle surroghe: tra gennaio e marzo sono state il 65% in più di un anno fa

Corsa al mutuo in Lombardia dopo i tagli al costo del denaro operati dalla Bce

Corsa al mutuo in Lombardia dopo i tagli al costo del denaro operati dalla Bce

Milano, 24 luglio 2025 – Sei mesi segnati dalla corsa al mutuo. Da gennaio a giugno, le richieste di finanziamenti in Lombardia sono cresciute del 18,9% rispetto a inizio 2024. Un incremento alimentato soprattutto dalle surroghe, le ridefinizioni dei contratti stipulati con le banche alla ricerca di condizioni più favorevoli dopo i tagli al costo del denaro apportati dalla Bce, la Banca centrale europea.

Secondo il Barometro Crif - che si base sul sistema di informazioni creditizie Eurisc - nel primo trimestre il peso delle surroghe è cresciuto del 65% rispetto al inizio 2024. La corsa al mutuo - nuovo o da ridiscutere - ha interessato tutte le province lombarde: a Lodi si registra la variazione più alta con una crescita del 28,9%, davanti a Brescia (+22,1%), Bergamo (+21,1%), Lecco (+20,9%) e Monza (+20,1%). Seguono Milano (+18,2%), Varese (+17,2%), Sondrio e Cremona (+16,6%), Mantova (+16,2%), Pavia (+16,1%) e Como (+15,6%). Incrementi più calmierati, invece, per gli importi dei finanziamenti, che in Lombardia sono aumentati del 5% al termine del primo semestre. Solo a Lecco (+11%) il valore ha visto una variazione positiva a due cifre rispetto al 2024, con Cremona (+8,6%), Varese (+6,5%), Milano (+5,7%), Monza e Sondrio (+4,4%) a completare le prime cinque province dove la crescita degli importi è stata più signifcativa. Lodi, la più dinamica nella corsa a sottoscrivere nuovi contratti, è invece ultima per variazione del valore (+0,6%).

“Nel 2025 si prevede una crescita cauta da parte delle famiglie sul ricorso al credito, che, seppur con un potere d’acquisto non ancora pienamente ristabilito, torneranno a finanziare progetti di vita di lungo periodo – commenta Simone Capecchi, executive director di Crif, azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie –. Le banche manterranno un approccio prudente, privilegiando la sostenibilità del debito e il controllo del rischio, anche se la politica monetaria dovesse rallentare la fase espansiva. Ci aspettiamo una stabilizzazione della qualità del credito, con tassi di default che resteranno su livelli molto bassi, ben inferiori a quelli delle precedenti crisi. Sebbene gli oneri finanziari si mantengano superiori alla media pre-Covid, la diffusione dei mutui a tasso fisso, un indebitamento familiare contenuto e la presenza di riserve di liquidità saranno fattori chiave per contenere eventuali tensioni. Questa resilienza, anche in un contesto globale fortemente instabile, è un segnale positivo per il mercato”.