LUCA BALZAROTTI
Economia

Direttiva Case Green: quanti soldi ci vogliono per sistemare le abitazioni in classe G e F

La normativa europea entrerà in vigore tra poco più di una settimana: anche in Lombardia parte la corsa contro il tempo per rientrare nei limiti e sistemare i fabbricati “fuori legge” nel 2030

Interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare (Archivio)

Interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare (Archivio)

Milano, 20 maggio 2024 – Il 39,3% delle abitazioni in vendita in Lombardia è ancora in classe G. Il 15,9% in classe F. Consumano rispettivamente più di 160 kilowatt per metro quadrato e tra i 121 e i 160. Dal 2030 non rientreranno più nei parametri della Direttiva europea “Case Green” che tra poco più di una settimana (28 maggio) entrerà in vigore anche in Italia come negli altri Stati membri. Da allora scatterà la corsa contro il tempo.

I tempi

Il cronoprogramma non ammette ritardi: entro il 2030 le case dovranno ridurre di almeno il 16% i consumi di energia, cinque anni dopo del 20-22%. Le nuove costruzioni residenziali, invece, dovranno essere a emissioni zero già tra sei anni. Entro il 2050 l’obbligo varrà per tutte. La Lombardia è in ritardo. "Anche se la situazione è migliorata rispetto a un anno fa grazie principalmente agli incentivi per la ristrutturazione previsti dal governo (gli immobili di classe G in vendita sono passati dal 45% al 39% e quelli di classe A o superiore dal 13% al 15% circa) è ancora necessario intervenire sul patrimonio immobiliare lombardo per rispondere ai requisiti della direttiva europea Case Green", avverte Antonio Intini, chief business development officer di Immobiliare.it, portale leader in Italia.

Le spese previste

Secondo i dati della società specializzata in analisi del mercato del mattone, solo il 15,2% delle case è in classe A o superiore, con consumi tra 15 e 30 kilowatt. Per adeguare una classe G a questi parametri servono tanti soldi (fino a 30-40mila euro) ma l’esborso può essere finanziato (anche) tramite i risparmi immediati sulle bollette di luce e gas.

A parità di metratura (100 metri quadrati), i consumi di una classe G oggi bruciano 2mila euro l’anno, quelli di una casse A o superiore 200: la differenza mensile potrebbe sostenere la rata di un prestito per i lavori di ristrutturazione. Più il divario tra classi energetiche si riduce, più gli interventi necessari si riducono.

Ad oggi il mercato immobiliare lombardo presenta l’11,9% di case in classe E: richiedono 91-120 kilowatt per metro quadrato e rappresentano indicativamente il primo step da raggiungere entro il 2030. L’8,3% del residenziale è invece in classe D (con consumi tra 71 e 90 kilowatt), mentre classe C e classe B presentano valori simili: 4,5% (51-70 kilowatt) e 4,9% (31-50 kilowatt).

I valori degli immobili

La direttiva europea avrà anche un effetto sul mercato e sul valore delle abitazioni. "Nella proiezione al 2030 – spiega Intini – si prospetta che il prezzo degli immobili appartenenti alle classi energetiche più basse calerà del 20%, mentre quello degli stabili di classe A o superiore aumenterà, nello stesso arco temporale, almeno del 10%, dopo che negli ultimi 3 anni è già cresciuto in modo rilevante (+13% circa). Sarà dunque fondamentale, nell’immediato futuro, individuare gli edifici da riqualificare in modo prioritario per evitare che la conseguente perdita di valore, causata da una scarsa efficienza energetica, impatti in modo gravoso sui piccoli proprietari, che nella casa hanno investito i propri risparmi".