MARIA GRAZIA LISSI
Cultura e Spettacoli

Una virtuosa a Milano: "Cerco la voce autentica di ogni compositore"

La stella internazionale del violino Hawijch Elders sarà protagonista di MiTo. Concerto insieme alla pianista Ying Li nella Chiesa di Santa Maria Rossa.

La violinista Hawijch Elders ritorna a Milano per il festival MiTo

La violinista Hawijch Elders ritorna a Milano per il festival MiTo

Le note del "suo" Paganini riecheggiano ancora alla Scala. La violinista olandese Hawijch Elders, vincitrice a giugno del Premio Internazionale Antonio Mormone 2025 con il "Concerto n° 1" di Paganini ritorna a Milano. In occasione del festival MiTo/Settembre Musica in collaborazione con la Società dei Concerti di Milano si esibirà nella Chiesa di Santa Maria Rossa in Crescenzago, domani alle ore 20, con lei Ying Li, pianista, vincitrice del Premio Internazionale Mormone 2021. In programma di Luciano Berio "Sequenza VIII per violino solo" e "Sequenza IV per pianoforte solo".

Un talento assoluto, una spontaneità nella musica come durante l’intervista, capelli lunghi raccolti in una coda di cavallo, spiega: "Sono più pratici quando suono". Hawijch Elders si racconta e sorride alla fine di ogni risposta, quasi voglia sentirsi rassicurata. Ma non ne ha certo bisogno.

Che sensazione le dà ritornare a Milano? "E’ la città in cui ho vissuto uno dei momenti più importanti della mia vita. Sono davvero felice di potermi esibire nuovamente qui, rivedere amici, persone che ho conosciuto durante la selezione del Premio".

Cosa significa oggi vincere un concorso internazionale? "Per la mia esperienza personale, ho partecipato anche al concorso Paganini di Genova- il livello musicale dei concorsi è eccezionalmente alto e vincere un premio così prestigioso come quello dedicato ad Antonio Mormone, è stato un acuto scopritore di nuovi talenti musicali, è importante. Vincere dà grande visibilità, amplia la tua credibilità e, cosa più importante, accresce le opportunità di concerti".

Suonando Paganini ha esibito virtuosismo e profondità; domani suonerà un brano di Berio. Come riesce a spaziare fra repertori così diversi? "Per le prove finali del Premio Mormone ho studiato la "Sonatina V" di Fabio Vacchi, brano d’obbligo composto apposta per il concorso. Non mi capita spesso di suonare musica contemporanea, ma quando succede la trovo sempre interessante, stimolante. Certo ho più affinità con Paganini rispetto a Berio, ma amo e so trovare la voce di ogni compositore nella musica che andrò a eseguire. Ho iniziato a studiare violino all’età di sei anni, un amore a prima vista, continuerò a cercare nuovi brani composti per il mio strumento".

Cosa fa quando non è in concerto? "Una vita normale come tutte le ragazze della mia età: mi piace stare all’aria aperta, con gli amici, ascoltare musica e leggere".

Grazia Lissi