
Il comico australiano trapiantato negli Stati Uniti Jim Jefferies è atteso a Milano
È un comico dissacrante e dissacratore, dal linguaggio crudo, capace di mettere in ridicolo molti luoghi comuni delle società occidentali. Jim Jefferies, comedian australiano trapiantato negli Stati Uniti, tornerà in Italia venerdì prossimo, il 19 settembre, al Teatro Lirico “Giorgio Gaber“ di via Larga con uno spettacolo inedito intitolato “Son of a Carpenter”.
Reduce dal successo internazionale del suo quinto special Netflix, “Two Limb Policy” (uscito il 12 agosto), entrato direttamente nella Top 3 americana della piattaforma, Jefferies è pronto a proporre al pubblico milanese, che già lo conosce, un materiale completamente nuovo ma sempre caratterizzato da quella brutalità di linguaggio, intelligente e imprevedibile, che l’hanno reso uno dei migliori “comedian“ in circolazione. Inizialmente ha ottenuto notorietà internazionale dopo essere stato aggredito sul palco mentre si esibiva al Comedy Store di Manchester, in Inghilterra, nell’aprile del 2007. Dopo quell’episodio, il comico ha integrato l’incidente nel suo spettacolo. Lo stesso ha fatto con la sua registrazione, che può essere vista nell’home video “Contraband“ del 2008 nel Regno Unito.
Negli Stati Uniti, invece, è diventato particolarmente noto dopo il suo debutto con lo speciale comico “I Swear to God“ su HBO. Da allora è una delle voci più riconoscibili e provocatorie della stand-up comedy contemporanea. Affronta i temi più disparati, dall’abuso di alcol alle manie delle donne, fino alle critiche alle religioni e alla vendita di armi da fuoco negli Stati Uniti. Mai con un approccio da “predicatore“ ma da “simple man“ che guarda i fatti da una prospettiva popolare.
Certo, a volte – a giudizio di qualche critico – Jefferies esagera. Lo spettacolo “Alcoholocaust“ del 2010 partiva con un monologo dedicato a donne, gay e lesbiche che riprendeva praticamente tutti i luoghi comuni su queste tre categorie. Alcune battute cercavano di addolcire le parole più inappropriate, ma non sempre riuscendoci. Jim Jefferies è così. Prendere o lasciare. Non lascia indifferenti.
Massimiliano Mingoia