
Non che da queste parti sia mai mancata l’esperienza umana. Anzi. Né le emozioni. Ma ora è come se...
Non che da queste parti sia mai mancata l’esperienza umana. Anzi. Né le emozioni. Ma ora è come se questa visione diventasse programmatica. Il cuore della nuova stagione. Fin dal titolo: HERE, acronimo di Human Experience, Real Emotions. Suggestivo. Motivo in più per fare un giro da fACTORy32, la fabbrica teatrale milanese fondata e diretta da Valentina Pescetto (nella foto). Un posto dove si sta bene. E dove alla stagione ufficiale si affianca parallela l’attività didattica, trasversale, con corsi e laboratori (anche in inglese) pensati un po’ per tutti, dai bimbetti agli adulti. Insomma: se ci si vuole provare col palcoscenico, via Giacomo Watt potrebbe essere una soluzione interessante. Mentre da spettatori, è bello osservare un cartellone solido, che conferma il taglio curatoriale delle scorse stagioni ma senza pigrizie. Non facile considerando l’ampia offerta teatrale milanese. Orizzonte complesso. In cui per l’ottavo anno fACTORy32 cerca di trovare il proprio cantuccio.
D’altronde chi trasforma una vecchia fabbrica di tappeti in un teatro, non può che credere in maniera furiosa ai sogni. E alla possibilità di realizzarli. "Siamo un palco creato da zero – sottolinea Pescetto – e illuminato da tre parole: passione, determinazione e dedizione. Uno spazio che è diventato punto di riferimento per tutto un quartiere e per la città, ponendo l’attore al centro di tutta la propria realtà, non solo del proprio nome". Che si vede dunque quest’anno? Tredici i titoli in cui emerge con forza il confronto con la contemporaneità, soprattutto nei temi. Scritture spesso originali. Che si intrecciano ai classici. Nel complesso, la sensazione di un vivace cantiere con al centro la parola e il confronto con gli spettatori. Si comincia fra un mese, il 25 ottobre. Con la ripresa di "Lettera di una Sconosciuta", dopo il bel successo dello scorso anno. È il secondo capitolo della trilogia dedicata a Stefan Zweig, con Chiara Arrigoni ed Enrico Ballardini diretti da Alberto Oliva. A seguire il consueto weekend internazionale con due spettacoli in inglese: "Making Marx" con protagonista la moglie del celebre Karl, e la commedia di Neil Simon "Barefoot In the Park" (A piedi nudi nel parco).
Diego Vincenti