
“In tempore belli” è il titolo del Concerto per violoncello e orchestra commissionato da MiTo SettembreMusica a Marcello Filotei....
“In tempore belli” è il titolo del Concerto per violoncello e orchestra commissionato da MiTo SettembreMusica a Marcello Filotei. Un lavoro che mette al centro l’indifferenza del mondo ricco e privilegiato davanti al moltiplicarsi delle tragedie globali. Per raccontare la “distrazione collettiva“, un’immagine forte: il valzer della Serenata per archi di Čajkovskij, come simbolo dell’assuefazione con cui assistiamo al dolore altrui. E Filotei inserisce inni nazionali: "L’inno ucraino suona sofferto e lamentoso, quello russo marziale e arrogante, lo statunitense autoritario e indifferente, l’europeo – tratto dalla Nona di Beethoven – sterile e inconcludente". In programma oggi alle 20, al Dal Verme con “Notturno” di Luciano Berio, Orchestra Filarmonica diretta da Alessandro Bonato, Michele Marco Russo violoncello.
Maestro, ci sono dei riferimenti diretti alla musica di Berio. "Ciò che più mi affascina della sua opera è la capacità di mettere in relazione materiali sonori diversi tra loro, da linguaggi e contesti eterogenei. Berio è stato capace di affrontare il suono senza pregiudizi, accogliendone la pluralità come ricchezza da esplorare, è sceso nel profondo dell’animo umano e al tempo stesso guardarsi intorno e vivere il suo tempo. I compositori contemporanei dovrebbero misurarsi col presente, ascoltare il mondo e dialogare con esso, farlo con i propri strumenti".
Perché scrive musica? "La musica ha una forza che supera la parola, dice ciò che il linguaggio verbale non può o non osa esprimere. Le parole sono spesso catturate da ideologie, retoriche, manipolazioni, il suono conserva una libertà radicale che può unire comunità diverse, svelare verità taciute. Per Adorno è messaggio in codice della libertà. Ma si usi con coscienza, basta un attimo per cedere alle lusinghe dei like".
Molta musica contemporanea non resterà nel tempo. "Ne siamo consapevoli, accade in ogni epoca. L’importante è parlare dell’oggi alle persone che vivono oggi. Io vorrei rimanere sveglio e vivere il mio tempo. Huxley scrive “dopo il silenzio, ciò che meglio descrive l’inesprimibile è la musica“".
Grazia Lissi