Maria Cristina Carlini, signora della scultura

Nelle sue mani la materia diventa cosa "viva". Maria Cristina Carlini, la “signora della scultura“, apre la stagione espositiva...

Nelle sue mani la materia diventa cosa "viva". Maria Cristina Carlini, la “signora della scultura“, apre la stagione espositiva...

Nelle sue mani la materia diventa cosa "viva". Maria Cristina Carlini, la “signora della scultura“, apre la stagione espositiva...

Nelle sue mani la materia diventa cosa "viva". Maria Cristina Carlini, la “signora della scultura“, apre la stagione espositiva della Paula Seegy Gallery con la personale (dal 25 settembre all’8 novembre) che raccoglie un nucleo di opere emblematiche. Lei che è interprete tra le più autorevoli della scultura contemporanea italiana, attiva da decenni in un’indagine profonda sulla materia e sul rapporto tra arte e natura. Il progetto espositivo include diversi inediti e offre un percorso composto da sculture in grès, accostate a collage e grandi disegni a tecnica mista che illustrano la varietà dei linguaggi e materiali adottati da Carlini. Come la terra, elemento privilegiato dall’artista e con la quale lascia percepire un legame ancestrale.

Lo si vede in Paesaggio etrusco (2004) o la scultura Verso l’infinito (2010), realizzate in grès. La sua produzione privilegia anche materiali come il ferro o il legno, legata ai quattro elementi, acqua, aria, terra, fuoco. In galleria si potrà ammirare la scultura Verso l’Infinito, la forma della scala mostra un’architettura visionaria. O l’inedita Origine (2025) che presenta un collegamento diretto con gli elementi naturali e con ricordi atavici, ma che è in parallelo un invito a riflettere sulla fragilità della natura e sulla necessaria salvaguardia dell’ambiente. Nei lavori a parete, carta e cartone, legno, cortecce e materiali di recupero diventano riferimenti a strutture architettoniche. Come in Cattedrale (2020) o in Studio Monumento. Infine, come paesaggi dell’anima, i collage dell’evocativa serie Omaggio a Kiefer (2023).

St.Con.