
Martina Meola, vincitrice del prestigioso Premio Alkan
"Virtuosismo e precoce maturità musicale". Così il comitato artistico del Premio Alkan per il virtuosismo pianistico romantico, direzione artistica di Vincenzo Maltempo, definisce Martina Meola, 12 anni, milanese, vincitrice della nona edizione del concorso.
Oggi alle 20, alla Sala Puccini del Conservatorio Meola dopo il concerto sarà insignita del premio. Esempio felice di mecenatismo musicale, il presidente del Premio, Éric Veron, imprenditore racconta: "Il riconoscimento e la notorietà del Premio Alkan nel mondo musicale non rappresentano un fine in sé, sono solo un mezzo. Offriamo un trampolino di lancio ai giovani talenti per ispirare un pubblico che possa riconoscersi nel loro percorso e continuare a seguirli".
Presidente, com’è nato il Premio Alkan?
"Siamo un piccolo gruppo di amici uniti dalla passione per il pianoforte, pur lavorando in ambiti molto diversi come medicina, diritto, imprenditoria. In ognuno di questi settori, il successo si fonda su un principio comune: l’eccellenza. Attraverso il nostro amore per il repertorio pianistico, vediamo nel virtuosismo al pianoforte una delle espressioni più alte di questa ricerca dell’eccellenza".
Il Premio s’ispira a un solido riferimento storico.
"L’epoca romantica, un periodo in cui numerosi compositori e interpreti hanno elevato il virtuosismo a una forma d’arte. Tra questi, Charles-Valentin Alkan occupa un posto speciale: sebbene poco noto al grande pubblico, è stato uno dei più brillanti esploratori di questa “virtuosité”, spingendo i limiti tecnici ed espressivi del pianoforte a livelli raramente raggiunti".
Ci sono molti concorsi pianistici, il vostro è così diverso?
"Il virtuosismo non è uno stato, ma una ricerca. Per questo motivo non desideriamo soltanto riconoscere i talenti per ciò che sono, ma anche per ciò che possono diventare. Il Premio Alkan mira non solo a individuare i più grandi virtuosi della giovane generazione, ma anche ad accompagnarli in un vero percorso di lavoro musicale e, se possibile, nello sviluppo della carriera".
Quali sono i pro e i contro del mecenatismo in Italia?
"Il mecenatismo è ancora poco sviluppato da noi, soprattutto per quanto riguarda le risorse destinate al talento musicale. Queste risorse restano ampiamente al di sotto del potenziale delle giovani generazioni, e ben inferiori a quanto si osserva in altri Paesi, sia attraverso l’intervento pubblico che tramite iniziative private". Grazia Lissi