D.D.S.
Cronaca

Chi sono i nuovi “marinai” volontari che permettono al battello leonardesco di navigare tutti i giorni

Imbersago, dallo studente al pensionato: c’è chi dà una mano. Le storie del neodiplomato Paolo Ghislandi e dell’ex dirigente di multinazionale in pensione da poco, Marco Vergani: passione e impegno si incrociano sull’Adda

I volontari Paolo Ghislandi, 19 anni, e Marco Vergani, 64 anni

I volontari Paolo Ghislandi, 19 anni, e Marco Vergani, 64 anni

Imbersago (Lecco) – Paolo chiude la stanga di Imbarco, poi si “appende” a una delle due corde attaccate alla fune tesa tra una sponda e l’altra dell’Adda. Alla seconda si attacca Marco: con uno strattone all’unisono trascinano letteralmente di forza il traghetto verso il largo. Appena sono salpati, Paolo corre alla barra del timone e posiziona i due scafi di traverso in modo che la corrente compie il resto e sospinga l’imbarcazione sull’altra riva senza altri sforzi. Paolo Ghislandi, studente di 19 anni, e Marco Vergani di 64, dirigente di una multinazionale in pensione da poco, sono due dei sei nuovi Caronte dell’Adda grazie a cui il traghetto di Imbersago, inventato o comunque perfezionato da Leonardo da Vinci, l’ultimo del suo genere ancora funzionante, è tornato a navigare tutti i giorni.

Paolo, che in autunno comincerà l’università, ha preso la patente di conducente di natante senza motore, con abilitazione al servizio di trasporto pubblico, subito dopo la maturità. Nemmeno il tempo di festeggiare che si è messo sotto di nuovo a studiare: regole della navigazione, geografia lacuale, leggi e norme regionali, lingue straniere... sono le materie su cui ha dovuto affrontare una prova, sia scritta sia orale. Mentre i suoi amici trascorrono inoltre le lunghe giornate estive a divertirsi, lui è lì praticamente quotidianamente avanti e indietro con il traghetto. “Meglio qui, a rendermi utile, piuttosto che perdere tempo”, racconta.

Per Marco invece è una sorta di seconda giovinezza: “Da adolescente, a metà degli anni ‘79, durante un periodo di chiusura del ponte San Michele, mi avevano reclutato come traghettatore. All’epoca non occorrevano patenti, esami, né essere maggiorenni... lo si faceva e basta”. Il giorno di massima affluenza di passeggeri al traghetto è la domenica, ma anche in settimana non mancano, quasi un centinaio al giorno, tanti nonni con i nipoti soprattutto, E c’è chi si imbarca pure con l’auto. “Ne traghettiamo circa 4 al giorno – spiega Paolo -. Un’automobilista ha fatto l’abbonamento perché fa prima rispetto a passare sul ponte San Michele”. “Ci sono poi diversi ciclisti – aggiunge Marco -. Arrivano apposta soprattutto dall’Olanda grazie ad un influencer”. Oltre al sindaco di Imbersago e ai sei nuovi Caronte dell’Adda, ci sono altri 5 volontari pronti a entrare in servizio, non appena conseguiranno la patente nautica. Perché di volontari si tratta.