Vigevano, 2 gennaio 2025 – “Sono perfettamente consapevole e certa di essere del tutto estranea alla vicenda, ma per me è indispensabile dimettermi in attesa di fare chiarezza e luce sulla vicenda ed è proprio per senso di coerenza, responsabilità e rispetto nei confronti dei cittadini vigevanesi e in particolare di coloro che si sono fidati di me accordandomi il loro voto”. Così Roberta Giacometti, 43 anni, avvocato, ha motivato nella lettera inviata al presidente del consiglio comunale di Vigevano e ai colleghi, la sua decisione di rassegnare le dimissioni.
La consigliera comunale, unica eletta della lista di appoggio al sindaco Andrea Ceffa “Vigevano Riparte” è ancora ai domiciliari, così come il primo cittadino, con l’accusa di corruzione. Secondo l’accusa Ceffa le avrebbe fatto avere, attraverso una collega vista l’incompatibilità con il ruolo di consigliera, una consulenza di 6 mila euro allo scopo di garantirsi il suo voto all’interno di un consiglio comunale nel quale gli equilibri sono delicatissimi. La decisione di Giacometti potrebbe essere il primo passo verso la richiesta di revoca della misura cautelare, già negata a Ceffa dal Tribunale del Riesame.
Sono tornati invece in libertà l’ex-amministratore unico di Asm Vigevano, Veronica Passarella, che si è dimessa dall’incarico, e il direttore amministrativo della partecipata Alessandro Gabbi che ha invece ottenuto dall’azienda tre mesi di aspettativa, mentre per l’amministratore unico di Vigevano Distribuzione Gas c’è stato un alleggerimento della misura con la possibilità di andare a lavorare e di svolgere incombenze urgenti.