STEFANIA TOTARO
Cronaca

Treno fantasma deragliato a Carnate: rinviati a giudizio 6 dipendenti Trenord

Il 19 agosto 2020 il convoglio, proveniente da Milano Porta Garibaldi e diretto a Paderno Robbiate, giunto a fine corsa alla stazione, si era rimesso in moto da solo mentre gli addetti erano andati al bar a bere il caffè

Era il 19 agosto del 2020 Il convoglio a fine corsa si era rimesso in moto da solo per schiantarsi su un binario morto

Era il 19 agosto del 2020 Il convoglio a fine corsa si era rimesso in moto da solo per schiantarsi su un binario morto

Carnate (Monza Brianza), 25 marzo 2024 - Tutti rinviati a giudizio i sei dipendenti Trenord per il deragliamento del treno a Carnate. Lo ha deciso la giudice del Tribunale di Monza Angela Colella al termine dell'udienza preliminare. Di disastro colposo e lesioni personali colpose sono accusati il capotreno, il macchinista e due addetti alla manutenzione, mentre due dirigenti sono imputati di tentato depistaggio e frode in processo penale.

Il 19 agosto 2020 il convoglio, proveniente da Milano Porta Garibaldi e diretto a Paderno Robbiate, giunto a fine corsa alla stazione, si è invece rimesso in moto da solo perché gli addetti erano andati al bar a bere il caffè. Fortunatamente c'era un unico passeggero a bordo, Salak El Mansouri, che se l'era cavata con contusioni per 40 giorni di prognosi. Secondo la pubblica accusa, il treno Trenord 10767 "veniva lasciato incustodito senza inserimento di freno di stazionamento e di freno a molla. Essendosi verificata un'anomala ricarica della condotta generale del freno continuo, il convoglio, privo di personale di bordo, riprendeva autonomamente la sua corsa in direzione Milano e terminava la corsa alla stazione di Carnate sviando sul tronchino, sfondandolo e deragliando sul terrapieno".

Secondo gli inquirenti il disastro è stato causato anche dalla "condotta del personale della squadra manutentiva che aveva da poco sottoposto a revisione l'impianto frenante, senza riscontrare il malfunzionamento". Inoltre sarebbe emerso "come alcune figure dirigenziali di Trenord srl, intuita la causa del guasto, al fine di ostacolare le indagini sul disastro ferroviario, abbiano fatto rimuovere dal relitto della vettura semipilota - e poi occultato - il rubinetto del freno ed il rubinetto di intercettazione". Accuse negate dagli imputati, che avevano chiesto il proscioglimento dalle accuse e ora affronteranno il dibattimento fissato a luglio