Bologna, 4 settembre 2025 – La notizia della scomparsa di Giorgio Armani scuote il Mondo della moda, ma anche quello del basket. Armani con il suo ingresso nella palla a spicchi e in particolare nell’Olimpia Milano, ha segnato un’epoca della storia delle “scarpette rosse” e con essa una riaccesa rivalità tra i biancorossi meneghini e la Virtus Bologna.

Dopo gli anni Cinquanta e la fine degli anni Settanta quando Virtus e Milano si dividevano titoli e allori, la rivalità tra bianconeri e biancorossi continua negli anni Ottanta. Come dimenticare la finale scudetto del 1984, con la Virtus che espugna nelle decisiva gara 3 il Palazzone dello Sport di Milano, 74-77 e festeggia il decimo tricolore della propria storia.
Da una parte e dall’altra continuano a piovere scudetti, 31 al momento per l’Olimpia, 17 per le V Nere, ma è proprio con l’arrivo di Armani a Milano (e di Zanetti a Bologna) che la rivalità tra Virtus e Milano torna a rinverdirsi in Italia, dove le squadre si dividono gli ultimi 5 scudetti, ma anche in Eurolega.
Re Giorgio non mancava mai alla partita in casa e spesso anche in trasferta: tante volte è arrivato anche a Bologna (sempre accompagnato dalle guardie del corpo) per sostenere le ‘sue’ Scarpette Rosse.
La rivalità cestistica tra Virtus e Olimpia continuerà a vivere, ma da oggi mancherà uno dei protagonisti più carismatici. Armani lascia un vuoto che non è soltanto nello sport o nella moda, ma nell’immaginario di chi ha vissuto quei derby d’Italia che infiammano parquet e tribune.

La Virtus e Massimo Zanetti l’hanno ricordato con un comunicato, toccante e partecipe: “Giorgio Armani è stato un personaggio generoso, geniale, genuino e geloso – giustamente – delle sue prerogative, uniche, nel settore che lo ha reso un gigante. Sul piano sportivo, anche la sua Olimpia, come è capitato alla Virtus, ha sofferto, ma lui l’ha riportata, con fierezza indomita, laddove le Scarpette Rosse meritano di essere, ovvero in cima all’Italia e tra i big d’Europa. Tra noi – proseguono le Vu Nere e Zanetti – un percorso che si può definire parallelo. La sua levatura anche morale parla per lui. Il basket non smetterà di ringraziarlo e noi non ci dimenticheremo di serbarne il ricordo”.