REDAZIONE CRONACA

Vuoi fare il bagno nel fiume? Ecco 5 cose da sapere che possono salvarti la vita

Correnti assassine, sbalzi termici, infezioni e vegetazione acquatica: i rischi nascosti che ogni anno causano centinaia di vittime per annegamento in Italia

Una zona balneabile del fiume Ticino

Una zona balneabile del fiume Ticino

Milano – Nell’arco di pochissimi giorni, in Lombardia, diversi giovane sono morti o rimasti gravemente feriti dopo essere annegati nei fiumi o nei canali alla ricerca di un po’ di fresco contro le giornate afose. Queste zone acquatiche sono spesso sottovalutando i rischi mortali che si celano sotto la superficie apparentemente tranquilla. In Italia si registrano circa 350 decessi per annegamento ogni anno, con l’80% delle vittime di sesso maschile. Secondo la Società nazionale di salvamento, nei fiumi e nei canali la balneazione è particolarmente pericolosa anche per l’assenza di servizi di sorveglianza. Ma ci sono anche altri pericoli.

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Correnti imprevedibili e rulli d’acqua

I fiumi presentano correnti molto pericolose, con formazioni di rulli e situazioni dove l’acqua può trascinare via anche nuotatori esperti. Le correnti sottomarine sono particolarmente insidiose nei pressi degli sbocchi dei fiumi o dove il fondo degrada improvvisamente.

Sbalzi termici letali

Gli esperti avvertono sui pericoli degli sbalzi di temperatura che possono causare shock termico e crampi muscolari, compromettendo gravemente la capacità natatoria.

Vegetazione acquatica killer

Le acque stagnanti sono spesso ricche di piante che dal fondo arrivano alla superficie, creando trappole mortali per i bagnanti che possono rimanere impigliati.

Fondali ingannevoli

I fiumi nascondono spesso buche profonde, rocce affilate e detriti sommersi invisibili dalla superficie, che rappresentano un pericolo costante per tuffatori improvvisati.

Inquinamento e rischi sanitari

Le acque dolci non controllate possono contenere batteri, parassiti e sostanze inquinanti che causano infezioni gastrointestinali, dermatiti e altre patologie.

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Come proteggersi: le regole d’oro

Prima di entrare in acqua è meglio informarsi sempre presso le autorità locali sulle condizioni del corso d’acqua, verificare l’assenza di divieti di balneazione, controllare visivamente la presenza di correnti superficiali, evitare zone con molta vegetazione acquatica

Durante il bagno, poi, non bisogna farsi prendere dal panico se impigliati nella vegetazione: meglio mantenere la calma e gridare per attirare l’attenzione. Inoltre, è consigliabile rimanere sempre in zone poco profonde, non tuffarsi mai in acque sconosciute e nuotare sempre accompagnati, mai da soli.

Nel canali artificiali la balneazione è espressamente vietata, mentre nei fiumi – laddove non è esplicitamente vietata – è a proprio rischio e pericolo. La scelta più sicura rimane sempre quella di frequentare lidi attrezzati nei laghi, dove sono presenti servizi di sorveglianza qualificati. Nel caso si assista a situazioni di pericolo è meglio contattare il 112.