REDAZIONE PAVIA

Ragazzo di 23 anni trovato in fin di vita nelle acque Ticino: è l’ennesimo dramma di Ferragosto

Soccorso in extremis nel fiume tra Vigevano e Abbiategrasso. Il giovane è ricoverato in condizioni “estremamente critiche” in rianimazione al San Matteo di Pavia

Il giovane è stato ripescato e soccorso dai vigili del fuoco (foto di repertorio)

Il giovane è stato ripescato e soccorso dai vigili del fuoco (foto di repertorio)

Pavia – Un ragazzo di 23 anni lotta tra la vita e la morte al policlinico San Matteo di Pavia dopo essere stato soccorso nel tardo pomeriggio di Ferragosto nel fiume Ticino. Il giovane si è tuffato in acqua e non è più riemerso finché non è stato soccorso dai vigili del fuoco. L’incidente è avvenuto in prossimità del ponte che collega Vigevano ad Abbiategrasso, in un tratto dove il livello dell’acqua è particolarmente basso.

L’allarme è scattato poco dopo le 19, quando alcuni cittadini presenti sulla riva hanno notato il corpo immobile del giovane nell’acqua. La chiamata ai soccorsi ha mobilitato immediatamente i vigili del fuoco, che hanno recuperato il giovane di 23 anni dal fiume, e il personale sanitario dell’Agenzia regionale di emergenza urgenza.

Sul posto si è consumata una drammatica corsa contro il tempo. I soccorritori hanno rianimato il ragazzo direttamente sulle rive del Ticino, stabilizzando le sue condizioni per permettere il trasporto d’urgenza. L’elisoccorso ha poi trasferito il giovane al pronto soccorso del San Matteo, dove è arrivato in codice rosso.

Le condizioni del ventitreenne sono definite dai medici “estremamente critiche”. Il ragazzo è ora ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale pavese, dove i sanitari stanno facendo tutto il possibile per salvargli la vita.

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Nella stessa giornata, a Moglia, nel Mantovano, un altro giovane di 24 anni si è tuffato nei pressi dell’impianto idrovoro di Mondine scomparendo dell’acqua. Le operazioni di ricerca sono proseguite fino al tramonto, senza esito. L’allarme è scattato alle 17, quando gli amici che erano con lui per una battuta di pesca hanno chiamato i soccorsi, rendendosi conto che il compagno non riaffiorava. 

Il dramma dell’estate: morti nelle acque lombarde

L’episodio di Moglia rischia di aggiungersi alla tragica conta estiva che vede troppi giovani perdere la vita nelle acque interne lombarde. Il 14 agosto un sedicenne egiziano, si è tuffato nell’Adda tra Merlino e Comazzo, nel Lodigiano: è stato recuperato dai vigili del fuoco e trasportato in elicottero al San Raffaele di Milano, dove è morto il 15 agosto. Le cronache indicano che il corpo era stato individuato dall’elicottero dei vigili del fuoco durante le ricerche; il ragazzo era in compagnia di alcuni amici quando è entrato in acqua per il caldo nonostante i divieti di balneazione lungo il fiume (ma non è chiaro se ne fosse a conoscenza).

Due giorni prima, il 13 agosto, un ventunenne di Albano Sant’Alessandro (Bergamo) è annegato nel fiume Oglio, nel tratto bresciano di Palazzolo sull’Oglio. Si era tuffato con due amici e avrebbe avuto difficoltà a rientrare; i tentativi di soccorso non sono bastati.

Solo tra giugno e luglio in Italia si sono registrati 31 decessi all’interno delle acque di laghi e fiumi del nostro territorio, in media una vittima ogni due giorni, secondo i dati della Società italiana di medicina ambientale.