
Controlli di Polizia in stazione Centrale a Milano (Immagine d'archivio)
Milano, 13 agosto 2025 – Nel primo semestre del 2025 sui treni e nelle stazioni della Lombardia si sono raccolte 2.903 denunce di reato. Poco meno di 484 al mese, poco più di 16 al giorno. Questi i dati comunicati dal compartimento lombardo della polizia ferroviaria in risposta all’interrogazione avanzata da Simone Negri, consigliere regionale del Pd, il 17 luglio scorso, durante una seduta della commissione Territorio, Infrastrutture e Mobilità della Regione. Nella risposta si precisa che i dati forniti sono stati rilevati “su base interforze”, con “denunce acquisite anche da altre forze dell’ordine”.
La provincia dalla quale è arrivato il maggior numero di denunce è quella di Milano: 1.881 in tutto, pari al 64,8% del totale. Del resto proprio Milano è il nodo ferroviario principale della regione. Poi, staccate di parecchio, ecco la provincia di Varese con 207 denunce e quelle di Brescia (177), Pavia (151), Monza e Brianza (140). Ampio lo spettro dei reati: si va dai danneggiamenti fino alla violenza sessuale. E in tutti i casi i numeri destano impressione. Quanto alle violenze sessuali, solo nei primi sei mesi dell’anno, se ne sono contate 24. In media 4 al mese. Di queste, 17 sono avvenute a bordo dei treni e 7 in stazione. La provincia che registra più casi è quella di Milano con 10 denunce, 7 a bordo dei convoglio e tre sulle banchine degli scali. L’unica provincia dalla quale non sono arrivate denunce è quella di Cremona. I casi di violenza o minaccia ad un pubblico ufficiale, invece, sono stati 83: 45 in stazione, 38 sui convogli.

Notevoli le cifre relative ai furti: 2.366 segnalazioni in tutta la Lombardia, 1.632 da bordo treno e 734 dalle stazioni. In ambito ferroviario si verificano in media 394 furti al mese. Milano è di nuovo la provincia più colpita: 1.602 denunce. Quindi il capitolo delle rapine. Da gennaio a giugno 2025 sono state 260 e si sono verificate soprattutto in treno: 164 le segnalazioni. Quinta ed ultima fattispecie di reato quella dei danneggiamenti. Nel primo semestre dell’anno in corso la conta si è fermata a quota 170 denunce. In 122 casi le segnalazioni sono arrivate dalle banchine delle stazioni, nei restanti 48 da bordo treno.
A tal proposito colpisce un dato nel dato: sono stati oggetto di atti vandalici tutti i 186 nuovi treni acquistati dalla Regione Lombardia per svecchiare la flotta di Trenord. A dichiararlo, stavolta, è l’assessorato regionale ai Trasporti, ma in risposta ad un’altra interrogazione di Negri. “I 186 treni sopra richiamati hanno tutti subito atti vandalici a vario titolo” si legge nel documento trasmesso al consigliere regionale del Pd. Nello stesso documento si da conto, tra l’altro, di una particolare fattispecie di atto vandalico: l’imbrattamento. Nel 2024 sono stati cancellati dalle carrozzerie dei treni 270.059 metri quadrati di graffiti, a fronte dei 219.496 del 2023, dei 219.065 del 2022 e dei 167.470 metri quadrati del 2021. Al 30 giugno 2025 – data dell’ultimo aggiornamento disponibile – i treni senza più graffiti erano 133. Le linee del servizio regionale di Trenord con il maggior numero di atti vandalici sono state la Verona-Brescia-Treviglio-Milano con 14 segnalazioni, la Treviglio-Milano-Varese: con 12 segnalazioni e la Chiasso-Como- Monza-Milano con 11 segnalazioni.
“Da tempo come gruppo PD denunciamo che treni e stazioni ferroviarie del servizio regionale sono terra di nessuno – commenta Negri –. L’avevamo rilevato con una precedente interrogazione che mostrava in maniera inequivocabile come nel 2024 fossero raddoppiate se non triplicate alcune voci di reato tra le più gravi come rapine, furti, aggressione al personale di bordo. Oggi, attraverso la fonte attendibile della Polizia ferroviaria, sappiamo che nei primi sei mesi del 2025 queste tendenze particolarmente gravi trovano ampia conferma. Il problema non è Trenord in questo caso, che chiaramente deve garantire un servizio adeguato, ma della Giunta regionale ed in particolare dell’assessore Romano La Russa che, benché intervenga continuamente sui temi della sicurezza manca completamente rispetto a quanto lui stesso deve fare”.