Fatta o quasi la legge, trovata la polemica. L’annuncio dell’ordinanza regionale anti-caldo per fermare le attività lavorative nelle ore più a rischio viene accompagnato da commenti favorevoli ma anche critici.
L’attacco del Pd

"Basta rischi per chi lavora e basta negazionismo climatico: serve subito un intervento strutturale che tuteli lavoratrici e lavoratori dal caldo estremo", affermano Roberta Vallacchi e Pierfrancesco Majorino, consigliera regionale e capogruppo del Pd in Regione Lombardia. "L'ordinanza emessa quest'anno va bene, ma arriva troppo tardi. Serve una norma che scatti automaticamente al verificarsi di condizioni meteo pericolose. Domani in aula presenteremo una mozione urgente per chiedere alla giunta un provvedimento definitivo e immediato", spiegano i Dem. "Fontana e la sua giunta negano l'evidenza del cambiamento climatico, ma nel frattempo chi lavora sotto il sole rischia la salute. Non possiamo continuare ad affrontare l'emergenza con provvedimenti dell'ultimo minuto", concludono Vallacchi e Majorino.
Il fronte sindacale
"Come sigle sindacali abbiamo sottolineato l'importanza di questa misura non solo come risposta emergenziale, ma come parte integrante di una strategia di prevenzione della salute pubblica”, scrivono in una nota Cgil, Cisl e Uil che hanno proposto la bozza da sottoporre a Bertolaso. “L'assessorato al Welfare, che comprende anche l'area salute e sicurezza sul lavoro, deve essere sempre più motore di questa visione integrata. Abbiamo inoltre ribadito la necessità che l'ordinanza sia integrata a livello nazionale da strumenti concreti di sostegno al reddito. In questo senso, riteniamo fondamentale il lavoro già avviato dalle categorie sindacali che seguono il settore agricoltura e florovivaistica, con accordi ad hoc per lo spostamento degli orari lavorativi, insieme al lavoro dalle categorie sindacali del settore edile che richiedono l'applicazione della cassa integrazione prevista per eventi meteo, come copertura per le ore di sospensione lavorativa causa caldo. Chiediamo che quanto previsto diventi immediatamente esigibile, con l'attivazione effettiva degli strumenti di tutela già esistenti. È fondamentale che le decisioni assunte nella Cabina di regia trovino applicazione concreta e tempestiva, per garantire la tutela collettiva della salute e della dignità del lavoro. La lotta contro gli effetti della crisi climatica non può essere lasciata all'iniziativa dei singoli: è una responsabilità collettiva. Servono regole chiare, tutele universali e un impegno concreto delle istituzioni. Questo è solo un primo passo: con la firma dell'ordinanza da parte del presidente Fontana, ci aspettiamo la piena operatività delle misure. Sarà nostra cura aggiornare sull'effettiva entrata in vigore del provvedimento"
Cosa prevede il documento
La bozza dell'ordinanza anti-caldo, presentata nella cabina di regia tra sindacati, associazioni datoriali e amministrazione regionale, prevede la sospensione delle attività lavorative con esposizione al sole e attività fisica intensa dalle 12:30 alle 16:00 nei giorni in cui il rischio è classificato come "alto" sulla base della mappa interattiva di Worklimate.