
Il caldo rende più difficile lavorare
Fra le indicazioni di Ats per far fronte all’emergenza caldo si trovano anche due miniguide, una dedicata al rischio caldo negli ambienti di lavoro e un’altra con focus particolare sul settore edile, quello che più di altri è sottoposto al lavoro all’aperto, al caldo, con macchinari a motore che producono ulteriore calore. Vengono riportati i sintomi, ricordando che anche gli infortuni sul lavoro possono essere correlati alle ondate di calore. "Le elevate temperature – spiegano gli esperti di Ats – possono causare malori o ridurre la capacità di attenzione del lavoratore e quindi aumentare il rischio di infortuni. Durante le ondate di calore i tipi di infortunio e le modalità di infortunio più frequenti sono incidenti di trasporto, scivolamenti e cadute, contatto con oggetti o attrezzature, ferite, lacerazioni e amputazioni. In caso di colpo di calore di un lavoratore, chiamare subito l’addetto al Primo soccorso e il 112". Le categorie più a rischio sono operai addetti a trasporto e produzione, addetti a macchinari e utensili, occupati all’aperto (manovratori, installatori, asfaltatori, cantonieri stradali, cavatori, edili, agricoltori, addetti alla pesca). In particolare per il settore edile, la miniguida prevede, oltre al rispetto della normativa a tutela dei lavoratori, anche i consigli per evitare spiacevoli incidenti: mettere a disposizione un termometro e igrometro in cantiere può consentire alle imprese di sapere se il loro cantiere rientra nell’ambito delle previsioni del sistema di allarme nazionale; individuare e formare un responsabile per la sorveglianza delle condizioni meteoclimatiche; prevedere, per quanto possibile, un programma di acclimatamento; programmare i lavori più faticosi in orari con temperature più favorevoli. Se possibile, destinare alle lavorazioni al coperto le ore centrali della giornata; prevedere pause programmate, indicativamente 10 minuti all’ora, in base alle condizioni di rischio dei singoli cantieri; prevedere pause in luoghi possibilmente freschi o comunque in aree ombreggiate; programmare una sospensione dei lavori nelle ore più calde, avvalendosi anche dell’opzione offerta dall’istituto della cassa integrazione riconosciuta dall’Inps per condizioni meteorologiche avverse, a partire dai 35 gradi.
C.B.