Fase 2 e movida, Fontana: "I sindaci puniscano i clienti non gli esercenti"

Il governatore lombardo torna a chiedere il rispetto delle regole

Folla in corso Como venerdì sera

Folla in corso Como venerdì sera

Milano, 24 maggio 2020 - "Uscire non è più un divieto, ma il distanziamento e l'uso della mascherina sono fondamentali!": il presidente della Lombardia Attilio Fontana lo ha ripetuto in un post su Facebook. "Se non ci riuscite - ha aggiunto - ben vengano le misure restrittive dei sindaci ai quali ancora una volta chiedo rigore e fermezza, per punire non i gestori dei locali, già penalizzati dal lockdown, ma i clienti che dimostrano poco rispetto anche nei loro confronti".

"La voglia di divertimento - prosegue Fontana - è tanta, ma rispettiamo le regole e pensiamo ai sacrifici a cui ancora sono costretti coloro che non possono andare a trovare i propri figli nipoti o parenti perché vivono in altre regioni. Muoviamoci con responsabilità" insiste Fontana,  ammettendo che "che in realtà tantissimi giovani ed ex giovani si stanno comportando bene". 

A destare preoccupazione adesso sono gli assembramenti, con mancato rispetto delle regole del distanziamento e dell'obbligo di mascherina, che si sono verificati in quasi tutte le principali città lombarde, da Milano a Brescia, da Monza a Lodi. Situazioni che hanno fatto infuriare i sindaci, con Emilio Del Bono che a Brescia ha emesso un'ordinanza che limita l'orario di apertura dei locali e il collega Virginio Brivio che minaccia di fare lo stesso a Lecco. A Milano, Giuseppe Sala ha annunciato che domani incontrerà il prefetto per fare il punto della situazione alla luce di quanto accaduto nel weekend.