
I tipici segni del morbillo
La Lombardia si conferma tra le regioni più colpite dall’aumento di casi di morbillo che sta interessando l’Italia nel 2025. Secondo l’ultimo bollettino epidemiologico dell’Istituto superiore di sanità, nel mese di giugno 2025 solo tre regioni – Lombardia, Lazio e Calabria – hanno registrato il 63,5% dei 52 casi totali notificati in tutto il territorio nazionale.
I dati nazionali mostrano un quadro preoccupante: dall’inizio dell’anno sono stati notificati al sistema di sorveglianza 391 casi di morbillo, con un leggero miglioramento rispetto al mese precedente che aveva registrato 71 casi contro i 52 di giugno. La fascia d’età più colpita è quella dei bambini sotto i 5 anni, con un’incidenza di 67,6 casi per milione di abitanti. Particolarmente preoccupante è la situazione dei neonati: sono stati segnalati 19 casi in bambini sotto l’anno di età, con un’incidenza di 51,0 casi per milione. L’età mediana dei casi segnalati è di 31 anni, con il 48,8% dei contagiati che ha un’età compresa tra 15 e 39 anni.
Il dato più allarmante riguarda la copertura vaccinale: 320 casi (86,5%) si sono verificati in persone non vaccinate al momento del contagio. Solo 36 persone (9,7%) avevano ricevuto una dose di vaccino, mentre 12 casi si sono verificati in soggetti completamente vaccinati con due dosi.
Le complicanze non sono rare: circa un terzo dei casi ha riportato almeno una complicanza, con epatite e aumento delle transaminasi e polmonite come le più frequenti. Sono stati segnalati tre casi di encefalite, tutti in persone non vaccinate. Il 53,5% dei casi ha richiesto un ricovero ospedaliero, mentre un ulteriore 14,1% ha necessitato di una visita in Pronto soccorso.
L’incidenza di casi di morbillo è ora a 13,6 per milione di abitanti, con un contesto di trasmissione che vede l’ambiente familiare come principale veicolo di contagio, seguito dagli ambienti sanitari e ospedalieri. Circa il 20% dei casi è stato associato a viaggi internazionali, in un momento in cui focolai di morbillo sono attivi in tutte le regioni del mondo.
“Il contesto principale di trasmissione nei primi sei mesi del 2025 è stato quello familiare, seguito da ambienti sanitari e ospedalieri”, spiegano gli esperi dell’Istituto superiore di sanità. “Circa il 20% dei casi segnalati nello stesso periodo è stato associato a viaggi internazionali. Attualmente, focolai di morbillo sono in corso in tutte le regioni del mondo. Si ricorda che il virus del morbillo è estremamente contagioso: può rimanere nell'aria e sulle superfici fino a due ore, e una persona infetta può trasmettere il virus già quattro giorni prima della comparsa dell’esantema. La vaccinazione rappresenta l’unico strumento efficace per proteggersi dal morbillo e dalle sue complicanze. Oltre a rafforzare la vaccinazione pediatrica di routine, è fondamentale recuperare la copertura tra adolescenti e adulti e assicurarsi che anche gli operatori sanitari suscettibili siano vaccinati, per tutelare sé stessi e i pazienti più fragili. Infine, si raccomanda di verificare il proprio stato vaccinale prima di effettuare viaggi internazionali”.