
Lo sforamento per diverse settimane l'anno dei livelli massimi consentiti di smog non è privo di conseguenze per la salute
Milano, 4 febbraio 2025 – È una Lombardia sempre più soffocata da inquinamento e polveri sottili quella descritta ancora una volta dal report di Legambiente “Mal’Aria” con sforamenti pressoché continui dei limiti di polveri sottili consentiti per legge. Il rapporto dell’associazione ambientalista prende infatti in esame tutte le città italiane e in questa poco lusinghiera classifica Milano è in cima alla graduatoria. “Cinquanta centraline su 98 presenti in 25 città delle Penisola hanno superato i limiti giornalieri di Pm10”, si legge nelle prime righe del report. E se in cima c’è Frosinone nel Lazio con 70 giorni di sforamento, Milano segue subito dopo con 68 sforamenti registrati nella centralina della trafficatissima viale Marche, lungo la circonvallazione della 90-91. “Rispetto ai nuovi target previsti per il 2030, più stringenti rispetto agli attuali ma quindi anche più difficili da raggiungere, se questi fossero già in vigore adesso il 71% delle città italiane sarebbero già fuori dai limiti per il Pm10 e il 45% per l’NO2 il diossido di azoto”.
La situazione nel vicino Veneto
Sempre nel capoluogo lombardo anche le centraline di Senato (53), Pascal-Città Studi (47) e Verziere (44) hanno superato il tetto massimo. Al terzo posto, dopo Frosinone e Milano si posiziona Verona, con Borgo Milano a quota 66 sforamenti (l'altra centralina, Giarol Grande, si è fermata a 53). E non solo Verona, a dimostrazione che l’altro “grande malato” assieme alla Lombardia è il Veneto, a dimostrazione del fatto che non c’è grande differenza fra metropoli e città medio-piccole. Infatti, dopo Verona, troviamo Vicenza (54 giorni di sforamento dei limiti), Padova (61) e Venezia-Mestre (61).
Gli altri capoluoghi della Lombardia
Tornando alla Lombardia, non si sono salvate neanche le città di Cremona, Brescia, Monza, Mantova, Lodi, Pavia, Bergamo. Una situazione di picco, quella dello sforamento del limite giornaliero di Pm10, che in molti casi ha riguardato molte centraline della stessa città. Un quadro, che secondo Legambiente, "rivela come l'inquinamento atmosferico sia un problema diffuso e strutturale, ben più esteso di quanto amministratori locali e cittadini vogliano ammettere".