
L’emendamento del Ministero ha prorogato di un anno il blocco delle auto
BRESCIA – Una scelta al ribasso, in cui la salute viene barattata con l’economia. Così Isde, l’associazione dei medici per l’ambiente, definisce la decisione del Governo di rinviare di un ulteriore anno il blocco della circolazione dei diesel Euro 5 nelle città con più di 30mila abitanti di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Una scelta già bocciata anche da Legambiente Lombardia che, secondo i medici di Isde, causerà un aumento delle patologie, anche in considerazione dell’effetto cumulativo delle sostanze tossiche nel tempo con effetti sulla morbilità e mortalità.
“Il costo sanitario non viene mai considerato – commenta Celestino Panizza (nella foto), medico, referente per Isde Brescia – eppure l’Agenzia europea per l’Ambiente rileva che l’inquinamento atmosferico è attualmente il principale fattore di rischio ambientale per la salute in Europa. Servono azioni urgenti, ma regioni come la Lombardia, insieme a Veneto e Piemonte, sono sempre capofila di richieste di deroga alla direttiva europea che recepisce sostanzialmente le linee guida dell’Oms. La deroga sugli Euro 5 fatta dal Governo, ma fortemente voluta dalle regioni interessate, va in questa direzione, quella di ritardare le misure per ridurre le fonti di inquinamento atmosferico, alimentando anche il negazionismo”.
Gli studi dicono che il traffico veicolare è la principale causa di inquinanti come le polveri sottili, non solo per il gas di scarico, ma per l’usura di pneumatici e freni. “Le politiche di mobilità sostenibile – commenta Panizza – devono essere accompagnate da politiche di limitazione del traffico, altrimenti le persone non cambieranno registro. La deroga sugli Euro 5 va proprio in direzione contraria”.
Chiedere ai cittadini di ripensare la quotidianità con un impiego minore meno mezzo privati ha, però, un costo politico. “A forza di costi politici – conclude Panizza – ogni azione diventa impraticabile, ma bisogna fara i conti con la realtà. Il prezzo da pagare nel breve periodo permette di avere benefici di medio e lungo periodo. Se si mettessero a bilancio i costi sanitari delle malattie e delle morti per eccesso di inquinamento, si vedrebbe tutto il vantaggio di politiche di mobilità sostenibile e di riduzione dell’uso dei mezzi privati”.