DANIELE RESCAGLIO
Cronaca

Arrestata la giovane truffatrice del “finto carabiniere”: ingannò un’anziana a Romanengo

Una 31enne è finita in carcere per aver raggirato un’anziana fingendosi inviata delle forze dell’ordine. Le indagini dei carabinieri l’hanno identificata grazie a telecamere e riconoscimento fotografico

Le indagini dei carabinieri di Romanengo

Le indagini dei carabinieri di Romanengo

ROMANENGO – Aveva messo a segno la truffa “del finto carabiniere”, ora per lei sono scattate le manette. I Carabinieri della Stazione di Romanengo hanno arrestato una donna di 31 anni, con precedenti penali e di polizia a carico e residente in un’altra regione, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. È ritenuta responsabile di una truffa pluriaggravata, commessa a Romanengo lo scorso 26 marzo.

Quel giorno, una signora del posto si era recata presso la caserma dei Carabinieri per denunciare di essere stata vittima di una truffa di ingente valore. Quella mattina aveva ricevuto una telefonata da un interlocutore che si era spacciato per un carabiniere della caserma di Cremona. L’uomo le aveva riferito che il figlio doveva presentarsi in caserma, perché delle targhe a lui intestate erano state ritrovate in seguito a un furto.

La donna aveva quindi contattato il figlio e insieme erano partiti per Cremona. Durante il tragitto, tuttavia, aveva ricevuto una nuova telefonata: l’interlocutore le aveva detto che doveva rientrare a casa, poiché il figlio doveva presentarsi da solo in caserma. Una volta tornata a casa, il figlio aveva proseguito per Cremona.

Mentre era sola in casa, la donna ha ricevuto un’ulteriore chiamata: l’interlocutore le ha chiesto di preparare tutto il denaro e gli oggetti preziosi in suo possesso, informandola che sarebbe passata una donna – indicata come perito del tribunale – a ritirare il materiale per confrontarlo con dei monili in oro ritrovati in seguito a un furto in una gioielleria di Cremona. Naturalmente, si trattava di una menzogna. La vittima, ignara del raggiro, ha consegnato a una donna – giunta poco dopo alla porta – tutto il denaro e i preziosi preparati.

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Rientrato a casa, il figlio ha spiegato che non aveva alcun appuntamento con i Carabinieri. Solo allora la donna ha capito di essere stata truffata e ha raccontato di aver consegnato i suoi averi – oggetti in oro e alcune centinaia di euro – a una sconosciuta.

In seguito alla denuncia, i militari della Stazione di Romanengo hanno avviato le indagini. È emerso che, nei pressi dell’abitazione della vittima, era stata vista un’auto con targa straniera, non conosciuta in zona. I Carabinieri hanno acquisito le immagini delle telecamere pubbliche e private e hanno individuato il veicolo segnalato. Dai controlli è risultato che l’auto era stata fermata pochi giorni prima in provincia di Lucca, con a bordo tre persone, tra cui una donna.

Le tre persone erano state fotosegnalate perché sospettate di aver commesso una truffa con le stesse modalità proprio a Lucca. I militari hanno quindi acquisito la foto della donna identificata a bordo e l’hanno inserita in un fascicolo fotografico mostrato alla vittima, che l’ha riconosciuta senza esitazione come colei che si era presentata a casa sua.

La donna è stata quindi denunciata per truffa aggravata, in quanto ha approfittato dell’età e della vulnerabilità della vittima, ha provocato un danno patrimoniale rilevante e ha ingenerato nella vittima la convinzione di dover eseguire un ordine proveniente dall’autorità.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cremona, concordando con gli esiti investigativi dei Carabinieri, ha evidenziato che la donna non ha fissa dimora, ha precedenti penali specifici, si è servita di un’auto con targa straniera per rendersi meno identificabile, ha commesso reati in diverse località e ha mostrato un’elevata pericolosità, riuscendo a isolare la vittima dai familiari e a farle credere di dover obbedire a un’autorità.

Considerato anche l’elevato rischio di reiterazione di reati della stessa natura, il giudice per le indagini preliminari ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I Carabinieri di Romanengo hanno accertato che la donna si trovava già detenuta presso il carcere di Potenza per altri reati. Hanno quindi richiesto alla Polizia Penitenziaria della casa circondariale di notificare l’atto, che è stato immediatamente eseguito nei confronti della 31enne.