Bollettino Covid in Lombardia: contagi in calo, altri 182 morti

7.633 nuovi contagi, rapporto casi-positivi scende al 20%. Nelle terapie intensive +9, +172 ricoveri negli altri reparti

Drive through dell'Esercito al parco Trenno di via Novara

Drive through dell'Esercito al parco Trenno di via Novara

Milano, 18 novembre 2020 - Zona rossa o zona arancione? Mentre il dibattito politico si concentra su un possibile allentamento delle misure in atto per contenere Covid-19, gli occhi restano puntati sui dati. Oggi su 34.283 casi accertati in Italia, 7.633 sono relativi alla Lombardia (di cui 363 ‘debolmente positivi’ e 93 a seguito di test sierologico). Un numero in calo rispetto alla giornata di ieri quando i nuovi positivi erano 8.448. In flesione il rapporto casi-tamponi: oggi al 20%, contro il 22% di ieri. Nelle ultime 24 ore i tamponi processati sono stati 38.100,  solo 183 in meno di martedì. Sempre drammatico il numero dei decessi, seppure in diminuzione rispetto al giorno precedente: le vittime sono 182 (19.850 da inizio pandemia), contro i 202 del giorno precedente. "Di morti ne vedremo ancora tanti perché certi processi sono in atto. Le infezione avvenute nei giorni scorsi producono effetti e siamo pericolosamente vicini alla soglia dei 4.000 pazienti in rianimazione. Ma purtroppo le terapie intensive si svuotano più con i decessi che per le guarigioni" ha sottolineato oggi l'infettivologo del Sacco Massimo Galli

Nelle ultime 24 ore si è registrato un nuovo forte incremento di guariti/dimessi: sono 11.935 in un giorno (totale complessivo 169.056, di cui 7.030 dimessi e 162.026 guariti). Crescono ancora, ma in maniera più contenuta, i numeri relativi ai ricoveri: +9 nelle terapie intensive, +172 negli altri reparti. Per quanto concerne le terapie intensive oggi  Maurizio Cecconi, direttore del Dipartimento Anestesia e Terapie Intensive di Humanitas e presidente della Società europea delle Terapie Intensive ha sottolineato: "Quando arrivano così tanti malati insieme, anche i giovani in una piccola percentuale possono finire in terapia intensiva infatti abbiamo molti giovani in questo momento nelle terapie intensive''.

Bollettino Covid Italia 18 novembre / Pdf

In Italia i nuovi contagiati sono 34.283 nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 32.191) a fronte di un aumento dei tamponi a 234.864. Nuovo record per quanto riguarda i decessi: i morti nelle ultime 24 ore sono 753 (ieri erano stati 731 decessi). In calo il tasso di positività: oggi al 14,59% in ulteriore discesa dopo il 15,44% di ieri. La regione con più casi è sempre la Lombardia, anche se oggi in calo (+7.633), seguita da Campania (+3.657), Piemonte (+3.281), Veneto (+2.972) e Lazio (+2.866). Le uniche regioni con crescita a due cifre sono Valle d'Aosta (+87) e Molise (+99). Il totale dei casi dall'inizio dell'epidemia sale a 1.272.352. Boom di guariti nelle 24 ore, al nuovo record di sempre: sono 24.169 (ieri 15.434), per un totale di 481.967. Per questo il numero degli attualmente positivi sale meno di ieri: +9.358 oggi contro il +16.026 di 24 ore fa. I malati attivi in tutto sono 743.168. Di questi, 705.994 sono in isolamento domiciliare.

Bollettino Covid Lombardia 18 novembre 

Covid: i dati della Regione Lombardia di mercoledì 18 novembre
Covid: i dati della Regione Lombardia di mercoledì 18 novembre

Prima per nuovi contagi la provincia di Milano, con 2.565 positivi in 24 ore, di cui 675 a Milano città. Al secondo posto la provincia di Varese che oggi fa registrare 1.683 casi. Al terzo posto Como con +795, seguita da Monza e Brianza con 677 casi giornalieri. Sempre atre cifre ma più contenuti gli incrementi nelle altre aree della regione: +395 a Pavia, +351 a Brescia, +257 a Bergamo, +239 a Mantova. In provincia di Cremona aumento di 188, a Lecco di 134, a Lodi di 132. Chiude Sondrio, unica provincia con un incremenro a due cifre, con +37. 

Zona rossa (almeno) fino al 27 novembre 

L'attenzione resta dunque alta nella regione finita nuovamente al centro della pandemia. Non manca però qualche segnale incoraggiante. "In Lombardia abbiamo già iniziato una fase di leggero ma significativo miglioramento della situazione, in base ai numeri oggi rientreremmo in zona arancione" ha detto il governatore Attilio Fontana. La data da tenere a mente è il 27 novembre. Solo dopo allora - per il meccanismo voluto dal Dpcm che ha diviso l'Italia per fasce di colori - sarà possibile valutare un cambiamento delle misure. "Fino ad allora rimarremo in zona arancione, sapendo però che i sacrifici dei nostri cittadini sono serviti". "Credo che sia meglio un po' di cautela all'inizio che dover poi rincorrere una ripartenza della corsa del virus - ha comunque ribadito il governatore -. È meglio avere un po' di cautela iniziale e cercare di metterci in sicurezza: anche perché dobbiamo fare il Natale e dobbiamo farlo con una certa libertà". 

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Dalla Dashbord della Regione i dati sui contagi nelle province
Dalla Dashbord della Regione i dati sui contagi nelle province

"Vogliamo la zona arancione"

La richiesta di un allentamento delle misure arriva in particolare dalle aree più ferite dalla prima ondata che in questa seconda fase della pandemia stanno vivendo un contenuto incremento di contagi. Va infatti ricordato che a essere più colpita in queste settimane è stata la macroarea che comprende Milano, Monza-Brianza-Varese e Como, che da sole raccolgono i tre quarti dei nuovi casi regionali. "Chiederemo al presidente Fontana di farsi portavoce con il ministro Speranza per allentare le misure restrittive in un territorio come il nostro che ha rispettato regole e norme e ora per fortuna ha un livello di contagio bassissimo'' ha detto oggi la sindaca di Lodi, Sara Casanova, che si è fatta fatta portavoce del territorio Lodigiano per chiedere di passare da zona rossa a zona arancione

Lombardia: obiettivo zona arancione

Conte difende i 21 parametri

Dopo la presa di posizione delle Regioni che hanno chiesto un sistema basato su 5 parametri per l'attribuzione delle zone di rischio oggi il premier Giuseppe Conte ha poi difeso il meccanismo in essere, basato su 21 parametri usato dal governo per monitorare il rischio di contagio nelle Regioni italiane. "Ci consente interventi mirati e di introdurre misure restrittive che siano limitate nel tempo e ben dosate sull'effettivo livello di rischio dei territori", ha spiegato. "Cerchiamo così di contenere e limitare il contagio", perché la seconda ondata della pandemia "è stata così veemente che saremmo comunque stati travolti se ci fossimo affidati solo ai protocolli" di sicurezza anti-contagio. 

Ecco le terapie per curarsi a casa

Per alleggerire la pressione sugli ospedali è fondamentale rendere le cure a casa il più efficaci possibile. Con quest'obiettivo è stata eleborata la terapia con la quale i medici lombardi potranno curare la Covid fuori dagli ospedali: ieri il comitato tecnico-scientifico regionale ha approvato le nuove linee guida per la somministrazione delle terapie domiciliari, "a supporto del prezioso lavoro dei medici di base per i loro assistiti", ha sottolineato l’assessore al Welfare Giulio Gallera, annunciando che queste nuove indicazioni saranno recepite a giorni in una delibera per uniformare l’assistenza territoriale ai malati di nuova Sars. 

Covid hotel: in Lombardia 525 stanze a disposizione

Nel frattempo si allarga in Lombardia la rete dei Covid hotel. Sono finora 525 le stanze messe a disposizione nelle strutture alberghiere che ospitano i positivi al coronavirus con pochi o nessun sintomo e persone in quarantena fiduciaria. Ad oggi la provincia di Milano offre 173 camere, seguita da Brescia che ne conta 172.  In Provincia di Pavia i Covid Hotel sono 3, mentre le stanze disponibili nel Bergamasco sono 64, nel Cremonese 50, nel Mantovano 48, nel Lecchese 10. La Provincia di Sondrio ne offre solo 8, ma fa certamente meglio di quella di Como che non ne ha neppure una.

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