Covid Lombardia, bollettino oggi 5 novembre: 8.822 nuovi casi e 139 morti

Aumentano i nuovi contagi a fronte di meno tamponi, il rapporto risale al 21,2%. In regione un quarto dei casi nazionali

Coronavirus

Coronavirus

Milano, 5 novembre 2020 - E' il giorno della delusione e della rabbia in Lombardia che domani, venerdì 6 novembre, entrerà in un nuovo lockdown, il secondo del 2020. Fino all'ultimo, il governatore Attilio Fontana e il sindaco di Milano Beppe Sala avevano sperato che fosse scongiurato un nuovo blocco per la Lombardia. Ma i dati parlano chiaro, almeno per il Governo, che ha inserito la Lombardia nelle zone rosse, quelle a rischio più elevato.

Anche oggi nella nostra regione la curva del contagio resta alta, con 8.822 nuovi casi su 34.505 registrati nelle ultime ventiquattro ore a livello nazionale. Una percentuale del 25,5%, dunque in Lombardia si concentra ancora oltre un quarto dei casi italiani. Alto anche il numero dei decessi: 139 quelli odierni, 17.987 dall'inizio della pandemia. Ieri il bollettino regionale aveva sancito 7.758 nuovi positivi e 96 morti, a fronte di 43.716 tamponi, più dei 41.544 odierni. Oltre che in termini assoluti, dopo un paio di giorno di parziale regressione il contagio torna dunque a salire anche in termini percentuali, con il rapporto positivi/tamponi che dal 17,7% di ieri risale al 21,2%. InoltreIl numero di ricoverati in terapia intensiva è salito a 522 (+15), negli altri reparti a 5.318 (+300). I guariti/dimessi oggi sono invece 892.

Coronavirus, i dati nelle province

Per quanto riguarda la diffusione del virus nelle province, i casi segnalati a Milano sono stati 3.654, di cui 1.367 in città; 973 a Varese, 898 a Monza, 703 a Brescia, 615 a Como, 578 a Pavia, 252 a Bergamo, 231 a Mantova, 197 a Cremona, 189 a Lecco, 173 a Lodi e 115 a Sondrio.

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Coronavirus, i dati nazionali / Pdf

I casi odierni a livello nazionale sono dunque 34.505 a fronte di 219.884 tamponi effettuati (15,69% di indice positivi/tamponi). Lunedì i nuovi casi erano stati 22.253 a fronte di 135.731 tamponi effettuati (16,39%), martedi' 28.244 con 182.287 tamponi (15,49%), ieri 30.550 con 211.831 tamponi (14,42%). E' quanto emerge dal quotidiano bollettino sul coronavirus emesso da Protezione civile e Ministero della Salute. Dopo la Lombardia, la regione con il più alto numero di nuovo contagi è la Campania con 3.888, seguita dal Veneto con 3.264.

 

​Sistema tamponi in tilt a Milano

Intanto a Milano, dove si registra un aumento costante di nuovi casi, il sistema dei tamponi è in tilt. La segnalazione arriva dall'Ats della Città metropolitana ai medici di medicina generale, in una nota con cui chiede la collaborazione dei camici bianchi: "Purtroppo stiamo registrando un numero quotidiano di nuovi positivi enormemente superiore a quanto avvenuto nella prima fase. Ogni giorno rileviamo diverse migliaia di nuovi casi: quasi 4mila nei giorni scorsi, 20 volte superiori al dato di fine settembre, con una progressione che purtroppo è estremamente rilevante". Accanto all'aumento del numero di positivi c'è poi il "boom delle segnalazioni quotidiane di sintomatici" inserite nel portale dai medici di base. Segnalazioni "che stanno superando la soglia di 10mila" quotidiane "da diversi giorni di seguito".

Dpcm, Galli: "Spero non sia tardivo"

E mentre i commercianti lombardi temono che il nuovo lockdown possa bruciare il Natale in termini di fatturato, uno spiraglio arriva da Massimo Galli, responsabile del reparto di malattie infettive dell'ospedale 'Luigi Sacco' di Milano: "Se in queste tre settimane vediamo un iniziale riduzione del fenomeno, forse non ci siamo giocati il Natale". Secondo l'esperto "dovremmo vedere dei risultati tangibili entro 2-3 settimane, li vedremo non subito ma dopo un consistente numero di giorni perché quello che stiamo sopportando ora è già in cammino, non cancelliamo con un provvedimento le infezioni in corso: è una scommessa a tre settimane. Spero - conclude - che non sia un provvedimento tardivo e che non sia preludio a qualcosa di più deciso e ancora più marcato".

Plasma iperimmune, Varese capofila progetto nazionale ​

La Commissione europea ha approvato il progetto 'Ccp-Italy', sul plasma convalescente contro Covid-19, che avrà a Varese la sua cabina di regia. Il plasma convalescente Covid-19 (Ccp) è il plasma che può essere donato da persone che sono state infettate dal virus e sono guarite (tampone negativo). Lo scopo dell'iniziativa, che in Italia coinvolgerà 13 regioni, è "aumentare la produzione di plasma iperimmune proveniente da soggetti guariti da Covid-19 al fine di ampliare lo spettro delle terapie, garantire opportunità di trattamento al maggior numero di pazienti nelle diverse fasi cliniche, nel breve, medio (un anno) o lungo (due anni) periodo, e sviluppare immunoglobuline specifiche per la terapia e per la profilassi passiva di soggetti esposti o fragili.

Focolaio al Pat

Torna intanto l'emergenza Covid al Pio Albergo Trivulzio di Milano, uno dei luoghi simbolo delle morti di anziani della scorsa primavera, dove 64 dipendenti su 551 in servizio sono risultati positivi e 20 sono "in attesa di referto". Per quanto riguarda i pazioenti, su 900 risultano 7 contagiati, ma ci sono stati almeno 45 falsi positivi, poi risultati negativi.