Covid, Ats Milano ai medici: "Venti volte i casi di settembre, sistema tamponi in tilt"

L'invito è a "indirizzare i cittadini" verso "corretti comportamenti di prevenzione e di protezione"

Tampone

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Milano, 5 novembre 2020 - In tilt il sistema dei tamponi. Succede a Milano, città schiacciata dai numeri dei contagi da Coronavirus in impennata da giorni. A segnalarlo è la stessa Ats della Città metropolitana ai medici di medicina generale, in una nota inviata loro in questi giorni con cui chiede la collaborazione dei camici bianchi: "Purtroppo stiamo registrando un numero quotidiano di nuovi positivi enormemente superiore a quanto avvenuto nella prima fase. Ogni giorno rileviamo diverse migliaia di nuovi casi: quasi 4mila nei giorni scorsi, 20 volte superiori al dato di fine settembre, con una progressione che purtroppo è estremamente rilevante".

Accanto all'aumento del numero di positivi c'è poi il "boom delle segnalazioni quotidiane di sintomatici" inserite nel portale dai medici di base. Segnalazioni "che stanno superando la soglia di 10mila" quotidiane "da diversi giorni di seguito". Il quadro viene tracciato per spiegare ai camici il motivo per cui si registra "una forte sofferenza nella possibilità di prenotare ed eseguire in tempi adeguati i tamponi", nonostante sia stata praticamente raddoppiata la produzione nell'ultimo mese. Da qui le richieste fra cui quella di sospendere i tamponi per i contatti stretti al decimo giorno di quarantena.

Il problema sono i numeri: "In Ats vengono effettuati ora 75mila tamponi alla settimana, i tempi di attesa si stanno inevitabilmente dilatando, rendendo certamente più complessa l'attività di sorveglianza e tardiva quella diagnostica". Si prova a incrementare ancora l'offerta di tamponi con laboratori ed erogatori, "ma questo intervento non consente da solo di fronteggiare la criticità generata con la recrudescenza della pandemia", ammette l'Ats. "L'aumento esponenziale delle segnalazioni e la difficoltà di trovare posti disponibili nella prenotazione hanno determinato anche qualche rallentamento e difficoltà nell'utilizzo del portale, di cui ci scusiamo", scrivono dall'Agenzia ai camici bianchi. Da qui l'appello: "Per riportare, almeno per i casi sintomatici, l'offerta del tampone entro tempi accettabili, è essenziale la collaborazione dei medici e dei pediatri di famiglia, anche per evitare che comportamenti non appropriati dei cittadini possano ulteriormente aggravare la situazione". 

Oltre allo stop ai tamponi per i contatti stretti nel decimo giorno di quarantena, serve "dare priorità a tamponi per casi sospetti", e ancora "evitare nel modo più assoluto che il paziente si rechi negli ambulatori ad accesso diretto, anche se con impegnativa. L'accesso diretto è infatti riservato ai soli casi sospetti segnalati in ambiente scolastico, e il mancato rispetto di questa indicazione è la principale causa delle code nei punti prelievi (soprattutto drive through). Per queste ragioni non è opportuno rilasciare impegnative per il tampone e disincentivare l'accesso diretto al di fuori della casistica scuola", indica l'Ats. L'invito è a "indirizzare i cittadini" verso "corretti comportamenti di prevenzione e di protezione. Comprendiamo la difficoltà a seguire le continue mutazioni delle disposizioni, ma è essenziale che chi opera nel Ssn contribuisca a rendere efficaci tali indicazioni comunicandolo correttamente e aiutando i cittadini a comprenderne finalità e significati".  

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