
Una festa a Niguarda.
"Un progetto partecipativo in cui Haribo si è messa in gioco con il Comune e il Municipio per costruire insieme una piazza inclusiva per tutti". È il commento dell’assessora all’ambiente del Comune Elena Grandi, a proposito del nuovo volto di Piazza Belloveso, grazie all’impegno appunto di Haribo Italia, che dà così una felice nota di colore allo storico quartiere Niguarda, nel Municipio 9. Un dono alla comunità reso unico dalla nuova pavimentazione della piazza, abbellita dall’opera dell’artista Pao (pseudonimo di Paolo Bordino). Ne abbiamo parlato più nel dettaglio con l’amministratore delegato di Haribo Italia Marco Piantanida.
Dottor Piantanida, da cosa è derivata la scelta di Haribo di riqualificare proprio questa piazza del quartiere Niguarda?
"Tutto è partito da una collaborazione con il Comune, per individuare un’area che potesse essere oggetto di riqualifica sulla base di esigenze concrete. La nostra decisione non è stata dettata da considerazioni strategiche legate alla visibilità o alla centralità dell’area, ma da un’analisi basata su bisogni reali e priorità sociali. Tra le opzioni valutate, abbiamo scelto questa piazza, situata nelle immediate vicinanze della nostra sede italiana, proprio perché rappresentava un contesto in cui il nostro intervento poteva generare un impatto tangibile. Riqualificare uno spazio pubblico vissuto quotidianamente dalla comunità locale è per noi un atto di responsabilità concreta, coerente con il nostro impegno verso la sostenibilità e il bene comune".
Come è stato accolto il vostro progetto dal Comune e dal Municipio 9?
"Le istituzioni si sono dimostrate collaborative e proattive fin dall’inizio, contribuendo a rendere il dialogo costruttivo e orientato all’obiettivo comune: realizzare un intervento che portasse valore concreto alla comunità. L’ascolto attento dei bisogni reali del territorio si è confermato un fattore determinante per il successo del progetto e per massimizzare l’impatto positivo generato".
Parliamo di un nuovo ambiente ludico per le famiglie del quartiere. Cosa rappresenta per voi questo risultato come azienda?
"Come azienda tutto questo rappresenta un grande successo. In questo caso parliamo di un luogo che è incontro di generazioni, uno spazio all’aperto orientato al gioco, che è anche verde; sono tutti valori positivi, coerenti appunto con il nostro valore fondante, la felicità".
Il messaggio di Haribo che sta dietro questo intervento è ’Childlike Happiness for Everyone’, ci spieghi meglio.
"Crediamo in un valore che sia realmente accessibile e condivisibile da tutti. Il nostro obiettivo è essere un brand accogliente e inclusivo, capace di parlare a persone diverse, al di là del prodotto che offriamo. L’equità rappresenta per noi un principio guida: non un concetto da relegare a una presentazione o a una pagina del sito aziendale, ma un impegno quotidiano, vissuto concretamente all’interno dell’organizzazione e promosso attivamente all’esterno. Vogliamo che i nostri valori siano riconoscibili nelle azioni, non solo nelle parole".
Giochi ma anche arte alla maniera di Haribo con la collaborazione dello street artist Pao. Perché la scelta di questo artista? L’idea del floor painting è stata presa in comune o gli avete lasciato libertà di manovra?
"La scelta di collaborare con Pao è nata dalla naturale affinità tra il suo stile gioioso, colorato e riconoscibile e l’universo espressivo di Haribo. È un artista attivo da anni nel panorama urbano milanese, con numerosi progetti a forte valenza sociale, e ha interpretato il nostro progetto e i valori che lo guidano in modo immediato. La sua visione dello spazio ci è apparsa fin da subito come la perfetta trasposizione visiva del nostro impegno di responsabilità sociale, che si basa sulla condivisione e la promozione del concetto di ’Childlike Happiness for Everyone’. Abbiamo scelto di concedergli piena libertà creativa, certi che solo così si possa generare un valore autentico".
Ci sono altri progetti in cantiere da parte di Haribo? Cosa avete in mente per il futuro?
"Il nostro è un progetto di responsabilità sociale e pertanto deve essere continuo, non può fermarsi a un singolo episodio. Continueremo ad agire laddove c’è bisogno, per portare felicità, in un’ottica di restituzione. Penso che questa sia una delle componenti fondamentali per un’azienda che interagisce con la comunità, che agisce sul territorio".
Non c’è il timore che la nuova piazza possa essere vandalizzata?
"Nutro una speranza condivisa con le persone che quotidianamente frequentano il parco: che lo spazio venga rispettato e curato, perché è stato creato proprio per loro e la cura rappresenta parte integrante dell’esperienza stessa. Tuttavia, se ci fermassimo a pensare solo ai rischi o agli aspetti negativi, rischieremmo di non agire. Noi, invece, scegliamo di impegnarci attivamente per generare il miglior risultato possibile. Questo principio guida il nostro approccio nei confronti del mercato, dei prodotti e della responsabilità sociale".