
Villa Erba ospita anche un museo dedicato a Luchino Visconti e ai suoi capolavori cinematografici
Cernobbio (Como), 8 luglio 2018 - Luchino Visconti si ritirò qui, in mezzo ai ricordi della sua infanzia, mentre lavorava a uno degli ultimi suoi capolavori, “Ludwig”. Per anni fu al centro della vita mondana dell’aristocrazia comasca e milanese contribuendo a quel patrimonio di immagini e ricordi che poi è confluito nei capolavori del grande regista. Cinquant’anni dopo viene in mente il titolo di un altro dei suoi film, “La caduta degli dei”, di fronte alla fine di Villa Erba che, indebitata dal pubblico, rischia di passare nelle mani dei privati. Con una modifica di statuto che renderà più dolce per la fondazione digerire la pillola. «Alternative non ce ne sono», spiega Maria Rita Livio, la presidente della Provincia che in settimana si prepara a deliberare il provvedimento. Gli enti pubblici faticano a far quadrare i propri bilanci, non si può chiedere loro di destinare altri milioni di euro al “polo fieristico più bello del mondo” che però non ha mai saputo decollare. E sì che di soluzioni in 32 anni di storia se ne sono tentate, dalla gestione in completa autonomia alla partnership con la Fiera di Milano. La verità è che Villa Erba è troppo grande per gestire eventi di nicchia e troppo piccola per ospitare le grandi fiere. Se a questo si aggiunge che negli ultimi anni per contenere le perdite si è aperta al mercato degli eventi privati e dei matrimoni di lusso, peraltro con risultati molto positivi, si capisce quanto sia urgente un cambio di direzione.
Nessuno tra Camera di Commercio di Como (che detiene il 25,187% delle quote), Provincia (16,788%), Comune di Como (7,312%) e Comune di Cernobbio (3,912%) vuole più spendere soldi – dai 3 ai 5 milioni di euro – per sistemare tetto e impianti. A questo punto la parola passa ai privati. Realtà come Fondazione Fiera Milano (che detiene il 21.244% delle quote), Confindustria Como (13.072%), Intesa SanPaolo (4,878%), Como Imprenditori Alberghieri (4,410%), Ascontex Promozioni Srl (1,637%), JM Droulers (1,559%) sono disposte a mettere mano al portafogli solo in cambio della possibilità di poter decidere. «La maggioranza del capitale può passare in mano ai privati, ma si è limitato il potere del Cda di prendere atti di straordinaria amministrazione». Non mancano però le voci critiche: «Siamo di fronte a una sconfitta rispetto alle ragioni che ci hanno spinto a far nascere questo ente», l’amarezza di Ferruccio Cotta, in passato nel Cda di Villa Erba.