Via libera alla Castella 3 per i rifiuti inerti. Comuni pronti a impugnare il provvedimento

La Provincia di Brescia ha dato il via libera definitivo alla discarica Castella 3 a Rezzato, nonostante le proteste dei comuni coinvolti. La decisione potrebbe scatenare una nuova battaglia politica e legale.

Alla fine la Castella 3 si farà o, per lo meno, c’è il via libera definitivo della Provincia di Brescia. Non un fulmine a ciel sereno: già ad ottobre, infatti, la conferenza dei servizi aveva autorizzato l’apertura della discarica nell’Ate 25, in territorio di Rezzato, a ridosso del quartiere bresciano di Buffalora, vicino al Parco delle Cave, nonostante a livello politico la Provincia si fosse espressa in altro modo. Lunedì l’iter è arrivato alla fine, con la conferenza decisoria che ha dato l’avvallo per l’apertura della discarica proposta da Garda Uno per 905 metri cubi di rifiuti inerti all’anno nell’Ate 25, nel comune di Rezzato ma al confine con il quartiere bresciano di Buffalora, in un’area che è proprietà della multiutility gardesana.

Si chiude così l’iter iniziato nel 2011, che ha visto la presentazione di altri due progetti: dopo le bocciature, si è arrivati a questo terzo, che ha incassato il via libera da parte dell’ente deputato all’autorizzazione. Ma la storia è destinata a proseguire: i comuni interessati, ovvero quelli di Rezzato, Castenedolo, Borgosatollo e Brescia, sarebbero intenzionati a tornare in tribunale, impugnando l’atto, per evitare la realizzazione di una discarica in un luogo già compromesso ambientalmente.

Secondo gli amministratori, non ci sarebbe alcun bisogno di questa discarica, richiesta, per altro, da una realtà pubblica (in cui anche la Provincia ha una quota di circa il 10%). Un cortocircuito istituzionale mai risolto in questi anni, che ora è destinato a riaccendere la battaglia politica e tra amministrazioni: presto dovrebbe essere organizzata un’assemblea pubblica proprio dai Comuni coinvolti.

Federica Pacella