ROBERTO CANALI
Cronaca

Variante di Tremezzina ferma al palo, Salvini: “I lavori riprenderanno fra dieci giorni”. I timori di un “cantiere delle paratie bis”

Il blocco dei lavori da parte del consorzio d’imprese. Arrivano le rassicurazioni del ministro: “Finire questo cantiere nonostante i problemi è una priorità assoluta”

Matteo Salvini e i lavori per la variante di Tremezzina

Matteo Salvini e i lavori per la variante di Tremezzina

Tremezzina (Como) – I lavori per la variante della Tremezzina riprenderanno. Parola del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha deciso d’intervenire in prima persona su sollecitazione dell’assessore regionale Alessandro Fermi, che l’altro giorno aveva partecipato a un vertice in prefettura nel corso quel quale era emerso, di fatto, il blocco dei lavori da parte del consorzio d’imprese che si è assicurato l’appalto. “Ho chiesto un deciso e personale intervento al ministro Salvini per sbloccare una situazione oggettivamente complicata. spiega Fermi - Già nel pomeriggio mi aveva dato rassicurazioni, che questa mattina si sono confermate nella notizia che tutti attendevamo”. Il comunicato ufficiale è stato diffuso nella mattinata di ieri dallo stesso Ministero delle Infrastrutture che in una nota ha spiegato non solo che il cantiere della Variante è stato riattivato, ma che entro una decina di giorni riprenderanno gli scavi in galleria.

“Finire questo cantiere - ha spiegato lo stesso ministro Salvini - nonostante tutti i problemi tecnici trovati sotto la montagna, è una priorità assoluta”. Il riferimento è alle difficoltà riscontrate durante le operazioni di scavo e legate in particolare allo smaltimento del materiale estratto, contaminato da idrocarburi e arsenico. I ritardi hanno fatto lievitare anche i costi di cantiere che supereranno, in maniera significativa, i 400 milioni di euro preventivati all’affido dell’opera. “La presenza di idrocarburi pesanti, arsenico e metalli rende necessario un trattamento e un conferimento speciale per i materiali provenienti dagli scavi - aveva risposto nelle scorse settimane in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici alla mozione presentata dalla parlamentare Pd Chiara Braga, il Viceministro Galeazzo Bignami - L’intervento del Collegio Consultivo Tecnico si rende necessario per ridurre l’insorgenza di contenziosi e assicurare la piena operatività dei cantieri”.

Le rassicurazioni del ministero gettano acqua sul fuoco rispetto al rischio di uno “cantiere delle paratie bis“ questa volta non più a Como, ma sul lago. “L’interruzione dei lavori della Variante della Tremezzina è uno schiaffo inaccettabile a tutto il territorio comasco - sottolinea Salvatore Monteduro, segretario di Uil Lombardia - Un’opera attesa da decenni, bloccata da rimpalli di responsabilità, mancanza di visione e incapacità di trovare soluzioni. Nel frattempo, il danno economico è immenso: imprese in difficoltà, cittadini ostaggio di una viabilità paralizzata, turismo penalizzato. E il danno d’immagine? Incalcolabile. Viviamo in un Paese che sogna opere faraoniche come il Ponte sullo Stretto di Messina ma che non riesce a portare a termine un’infrastruttura essenziale per la mobilità lombarda. È uno scandalo che il nostro territorio non può più accettare in silenzio. Adesso basta. Il territorio di Como merita rispetto”.